UNINDUSTRIA BOLOGNA: AGGREGAZIONE E RAPPRESENTANZA PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO

UNINDUSTRIA BOLOGNA: AGGREGAZIONE E RAPPRESENTANZA PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO

Unindustria Bologna è la prima associazione imprenditoriale dell’Emilia Romagna e la sesta a livello nazionale, rappresenta più di 2.000 imprese con oltre 100.000 addetti. L’85% delle imprese ha meno di 50 addetti, il 75% delle associate è manifatturiero. A parlarci dell’Associazione è Tiziana Ferrari, direttore generale dell’associazione degli industriali bolognesi dal 2011.

Quello di Unindustria è un ruolo importante in un periodo storico importante: è vero? Quali sono i progetti in atto e gli obiettivi futuri?
Il momento storico che sta attraversando il nostro Paese è molto particolare, perché la crisi economica ha trascinato con sé anche una implosione dei sistemi di rappresentanza: basta guardare quello che è accaduto nel mondo della politica. Noi abbiamo capito subito che a maggior ragione, in un contesto simile, le nostre imprese non andavano lasciate sole. Così abbiamo avviato un processo di rinnovamento per rendere la nostra Associazione sempre più vicina alle aziende, soprattutto in termini di qualità dei servizi ed efficienza. Questa scelta ha dato buoni frutti. Tuttavia, nella consapevolezza che il miglioramento va perseguito ogni giorno, abbiamo all’orizzonte altri progetti importanti, come l’aggregazione con le Associazioni di Modena e Ferrara, che aiuterà ad accrescere il peso specifico della rappresentanza delle nostre aziende e permetterà una razionalizzazione dei servizi.

In che cosa si sta caratterizzando il suo mandato?
Il processo di rinnovamento che abbiamo intrapreso esige scelte precise e assunzioni di responsabilità. Per me è fondamentale il dialogo serrato con gli associati e il sostegno concreto. Ogni impresa ha storie ed esigenze diverse, e come tale va seguita. Ma non ci siamo voluti fermare ai servizi, e abbiamo investito in una progettualità nuova, dando corpo a idee ambiziose come Farete, il meeting point trasversale aperto a chiunque voglia mettere in vetrina la propria realtà e fare network con gli altri imprenditori.

Come si presenta la situazione imprenditoriale bolognese? Quali sono le sue caratteristiche? È in sofferenza?
Il tessuto imprenditoriale bolognese si è trasformato profondamente in questi anni. Dopo sette anni di crisi possiamo affermare che, nonostante le grandi difficoltà, non ha perso terreno. Anzi, la sua forza attrattiva è addirittura cresciuta: ce lo testimoniano gli investimenti di gruppi multinazionali come Philip Morris International, Toyota e Danfoss, solo per citarne alcuni. Questo è stato possibile grazie alla capacità che hanno avuto le nostre imprese di reinventarsi e fare innovazione, potendo contare su una tradizione produttiva importante.

Creatività italiana e made in Italy: a che punto siamo? Quanto contano ancora questi valori sul mercato nazionale e internazionale?
Dopo la rapida ascesa di alcune economie, come quelle asiatiche, si era creduto che a dettare la logica dei mercati sarebbero stati unicamente i prezzi. In seguito, invece, si è capita sempre di più l’importanza che riveste la qualità nell’epoca della globalizzazione. Oggi siamo finalmente consapevoli della forza del brand “made in Italy”, che incarna ingegno, creatività, ma anche qualità.

Quali sarebbero le politiche necessarie per superare il difficile periodo storico?
Non sta a noi dettare le linee politiche del Paese o dell’Europa, ma indubbiamente per ridare carburante all’economia sarebbero necessarie manovre espansive, e una riduzione drastica di regole e leggi che oggi pesano in termini di burocrazia come un fardello sulle spalle delle nostre aziende.

Uno dei problemi per le imprese oggi è l’accesso al credito: pensa che sia fattibile una maggiore collaborazione con la banca del territorio?
Tutte le banche, e non soltanto quelle del territorio, dovrebbero tornare a confrontarsi con più attenzione con le imprese locali, perché quella del rilancio dell’economia è una partita che va giocata insieme. Dall’Osservatorio banche realizzato da Unindustria Bologna emerge chiaramente che l’occasione di una collaborazione più sinergica tra i due mondi è stata persa, almeno fino ad oggi.

Quale sistema imprenditoriale caratterizza il vostro territorio? Come si presenta la situazione delle PMI?
Il nostro tessuto è ricchissimo di piccole e medie imprese, che il più delle volte non sono realtà a se stanti, ma fanno parte di un contesto più articolato, che prende la forma di filiere altamente specializzate e innovative. Queste spesso rappresentano un unicum non ripetibile né esportabile in altre parti del mondo, e indubbiamente sono uno dei principali punti di forza di questa grande area emiliana, che ben ha saputo combattere la crisi e ha guardato in epoche non sospette ai mercati esteri con grande attenzione.