UN RITORNO ALLE ORIGINI AGRICOLE DEL TERRITORIO: FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
La storia delle Cantine Bortolomiol.
Lungo la strada del Prosecco, la più antica d’Italia, che si snoda attraverso un vasto teatro naturale ornato da vigneti, abbazie, chiese e castelli, si stagliano le Cantine Bortolomiol. Storiche anch’esse. Il personaggio di Bartolomeo Bortolomiol, l’avo di cui in famiglia si tramandano il nome ed il mestiere attraverso le generazioni, si fa risalire alla meta del 1700, secondo la testimonianza storica dei documenti. Di lui si narrano e si ricordano l’amore per la terra e l’attitudine a trarne il meglio, e che per tutta la vita ha coltivato la vite sulle colline di Valdobbiadene.
Di generazione in generazione viene passato il mestiere. E poi è Giuliano Bortolomiol, fondatore della moderna azienda spumantistica, a raccogliere
la sua lezione e continuare a credere fortemente nella qualità e nel futuro del Prosecco a denominazione. Obiettivo per il quale ha lavorato tutta una vita. Oggi sono le sue 4 figlie, Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana ad aver ereditato l’azienda e la passione di famiglia, unitamente alla madre Ottavia, portando comunque attenzione al legame forte con il territorio e alla sua storia. Oggi l’azienda produce 2 milioni di bottiglie di spumante all’anno.
È la famiglia che ci racconta di loro e dell’azienda attraverso aneddoti e commenti. Tradizione e Territorio i legami da non dimenticare…
La storia di famiglia e quella dell’azienda sono indissolubilmente legate al territorio e alla tradizione vitivinicola della regione. Le Cantine Bortolomiol sono culturalmente e storicamente tra le capostipiti della tradizione del Prosecco DOC (Denominazione di Origine Controllata), dal 2009 DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita).
Un prodotto pregiato venduto in tutto il mondo, “Sicuramente qualità e competenza sono i fattori che hanno determinato il successo dei nostri vini, acclarato da numerosi e importanti riconoscimenti. Comunque frutto di una sapiente valorizzazione della vocazionalità produttiva dei vigneti – tutti dislocati nella zona DOCG di Valdobbiadene – messa in atto anche attraverso una mirata assistenza tecnica”, ci racconta Giuliana.
Ed è sempre lei a spiegare che il padre Giuliano, del 1922, nasce da famiglia con forti valori e tradizioni. Il periodo della sua formazione professionale è segnato dalla Seconda Guerra Mondiale che lo costringe all’interruzione degli studi, poi ripresi al suo termine. E nell’immediato dopoguerra, di fronte alla desolazione dei vigneti abbandonati, vede con chiarezza la strada da seguire ed apre, con altri pionieri, l’epoca d’oro del Prosecco, contribuendo alla sua trasformazione da prodotto locale senza troppe pretese a spumante prestigioso e conosciuto a livello nazionale. Oggi persino internazionale.
“Diplomato alla celeberrima e storica Scuola di Enologia di Conegliano, costituisce con alcuni suoi ex compagni di corso la Confraternita del Prosecco nel 1946. Sempre mio padre ricostruisce e ammoderna l’azienda di famiglia, nel 1948, stabilendo i valori e fissando gli obiettivi che hanno segnato fin dall’inizio la sua missione: elevare il Prosecco valorizzandone la qualità e quindi la denominazione. Lui credeva profondamente nel suo vino e ha viaggiato sempre per promuoverlo e venderlo. In uno dei suoi viaggi conosce Ottavia Scagliotti, figlia di un commerciante di vino di Feltre, mia madre che diviene subito una compagna preziosa sia nella vita lavorativa che in quella famigliare. Assieme hanno portato avanti un lavoro, frutto di passione e pregno di valori. Mio padre ha dedicato tutta la sua vita al prosecco, per far conoscere a tutto il mondo le sue caratteristiche gradevoli, esaltando il prodotto e la sua terra. Così facendo ha aiutato un territorio a rinascere dopo il conflitto bellico. Un territorio che quasi nessuno credeva potesse dare sostentamento e che veniva abbandonato. Non si è mai arreso alla convinzione generale della popolazione di poter trovare lavoro solo all’estero. Era convinto di dover fare qualcosa. Il riconoscimento della DOCG è stato il coronamento del suo sogno. Bisogna infatti ricordare che fino al 2009 il ‘prosecco’ stava semplicemente ad indicare il nome di un vitigno che, come tale, poteva essere coltivato in qualsiasi parte del mondo. Ma nelle nostre terre, sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene, questo vitigno trovava, sin dal 1500, le condizioni di esposizione e composizione dei terreni più felici, offrendo il meglio di sé. Affinchè dall’esperienza e tradizione contadina lunga secoli si sviluppasse quella qualità ormai riconosciuta in tutto il mondo ci sono voluti intuito, determinazione e perseveranza in un lungo cammino. Qualità che a mio padre non sono mai mancate”.
A Giuliano, infatti, si deve la creazione del Prosecco Brut, oggi spumante di successo a livello internazionale. Di lui un ricordo peculiare di un sommelier “Giuliano Bortolomiol
era solito tracciare sulle bottiglie migliori una banda rossa da qui l’etichetta e la selezione dei migliori spumanti della casa”.
Oggi l’azienda prosegue il cammino intrapreso dal fondatore sia nel senso della qualità, grazie anche alla collaborazione di tecnici di alta formazione come l’enologo Gianfranco Zanon.
Il futuro è l’ambiente come valore assoluto…
“A noi figli e ai nostri eredi il compito dell’apertura fiduciosa a sempre più nuovi mercati commerciali. Ed anche il compito di accogliere e dare il proprio apporto alla vera rivoluzione del futuro che guarda all’ambiente come valore assoluto. Un concetto di qualità a tutela dei consumatori basato sul rispetto della natura e dei suoi ritmi. E tutelare il territorio significa prendersi cura di tutta la filiera produttiva: dai vigneti ai viticoltori, fino alle caratteristiche organolettiche del prodotto. Con dedizione e studio. Per questo io e le mie sorelle Maria Elena, Elvira e Luisa abbiamo sempre creduto nell’investimento nella ricerca e formazione: attualmente sponsorizziamo una borsa di studio intitolata a nostro padre Giuliano Bortolomiol e organizziamo corsi speciali per i conferitori corredati di assistenza in vigneto e consulenza di esperti agronomi in Tecnologie e strutture, che hanno portato alla ristrutturazione degli stabili e all’aggiornamento dei sistemi e dei mezzi di produzione”.
L’azienda ha raggiunto il primo traguardo importante con i vigneti storici, che dopo 3 anni di certificazioni hanno ottenuto tutti la qualifica di biologici.
Ma tutela dell’ambiente è anche recupero e riconversione dei luoghi del territorio che ci appartengono per storia e tradizione…
“Per questo abbiamo di recente contribuito alla ristrutturazione di una delle 4 filande di Valdobbiadene che è stata trasformata nella sala di degustazione dell’azienda. L’operazione rientra in realtà in un progetto di più ampio respiro che porterà alla realizzazione di un centro culturale ed enogastronomico dedicato al Prosecco. Le filande valdobbiadenesi erano collegate all’antica tradizione della coltura del baco da seta. Iniziata nelle nostre zone già dal 1600 ad opera della Serenissima Repubblica di Venezia, si è poi sviluppata nell’epoca industriale fino a diventare un efficiente sistema di produzione che ha portato alla realizzazione a Valdobbiadene delle 4 filande. Qui lavoravano bambine, giovani e madri che sostenevano le proprie famiglie affiancando il risultato di un durissimo lavoro a quello prodotto dai loro uomini sulle colline, lì dove la terra diventava vino. La riconversione delle filande ci sembra il modo migliore di conservare il ricordo di quello che le nostre famiglie hanno fatto per questo territorio rinnovando la tradizione storica attraverso la promozione della conoscenza e della cultura di un prodotto che, più di ogni altro, è simbolo, non solo del territorio, ma dell’intero ‘Made in Italy’ ”.
Visite e degustazioni la migliore promozione aziendale anche nel XXI secolo…
Poco lontano dalla sede storica di via Garibaldi, all’interno del complesso del parco della Filandetta, un vero e proprio parco tematico che comprende la cantina di vinificazione, la Sala Filanda e il teatro a gradoni, vengono ospitati durante l’anno visite guidate alla cantina e degustazioni del Prosecco Superiore DOCG e delle migliori selezioni di spumanti. “In diverse occasioni ospitiamo persone, appassionati di vini, esperti oppure turisti, provenienti da tutto il mondo, che accogliamo e accompagniamo in visita alla nostra cantina e al nostro territorio. Spesso organizziamo anche eventi, perché siamo convinte che esista una cultura del territorio e della tradizione da comunicare”.