SICUREZZA DEI BENI MATERIALI E IMMATERIALI
Che si tratti di beni materiali come persone, oggetti e patrimoni, o di beni immateriali come dati e informazioni, la sicurezza si pone sempre e soprattutto come bisogno fisiologico di protezione e tutela. Quali sono i maggiori bisogni di protezione oggi? A cosa associa la parola sicurezza la nostra Community?
Janos Manarin [Titolare Siloma Srl]
“Quando si parla di sicurezza il mio primo pensiero, in quanto titolare di un’azienda con oltre 40 anni di storia, si rivolge al personale interno, e dunque all’obbligo morale di garantire la sua incolumità e salute all’interno dell’ambiente lavorativo. La storia di Siloma è infatti quella di un’azienda che, pur avendo subito negli anni l’evoluzione da realtà artigianale a impresa di livello internazionale, ha saputo sempre mantenere internamente una realtà familiare e, dunque, una particolare attenzione a tutte le risorse che quotidianamente contribuiscono alla crescita della nostra comunità aziendale. Lavoriamo per garantire la qualità della vita di un ambiente importante come la cameretta, una dimensione unica per i ragazzi e che diventa spesso espressione di uno stile di vita. L’obiettivo di realizzare un ambiente di qualità non ha valore solo nell’ambito della nostra produzione industriale, ma coinvolge tutto il vivere e lavorare in comune all’interno dell’azienda. Per questo motivo, sin dalla sua introduzione, ci atteniamo al rispetto della norme previste dal Decreto legislativo 626/1994, poi trasfuso nel 2008 nel cosiddetto Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008), che regolamenta diritti e doveri in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro. Nel rispetto della normativa, abbiamo elaborato una strategia aziendale che comprende tutte le componenti della nostra organizzazione aziendale, evidenziando eventuali fattori di rischio, misure preventive ed eventualmente risolutive. Le persone rappresentano, infatti, per Siloma il più grande e importante patrimonio aziendale da tutelare”.
Andrea Lo Bianco [Responsabile Area Affari Treviso della Banca Popolare di Verona – Gruppo Banco Popolare]
“Associo la parola ‘sicurezza’ a una forte sensazione di tranquillità e fiducia. Si tratta certamente di un tema complesso, ed è scontato dire che rappresenta un aspetto fondamentale della società civile: ogni scelta, ogni azione, è compiuta mantenendo ben saldo l’obbiettivo della propria incolumità, di quella dei nostri cari e dei nostri beni. La sicurezza è certamente uno dei punti cardine della quotidianità ed è fondamentale trovare il sistema di mantenere alti gli standard per garantirla. Le nuove tecnologie ci permettono di comunicare e operare con sempre maggiore facilità e immediatezza e, sebbene questo ci sottoponga spesso a crescenti pericoli, è sempre l’innovazione tecnologia a concepire sistemi che rendono il nostro agire sicuro ed efficace. Come responsabile dell’Area Treviso della Banca Popolare di Verona (Gruppo Banco Popolare) sono ancora più attento e sensibile a questi argomenti. Dal punto di vista tecnico il sistema bancario italiano è tra i più sicuri. Lo hanno dimostrato gli avvenimenti economici degli ultimi anni che hanno portato sull’orlo del collasso sistemi come quello americano e che, invece, hanno messo in luce la capacità delle banche italiane di difendere il capitale. Alla banca le persone affidano i propri beni, i propri risparmi, quei risparmi che spesso rappresentano la costruzione di progetti, la realizzazione di sogni, non possiamo quindi prescindere dall’importanza di mantenere il loro capitale sicuro e protetto.
Oltre alle ovvie precauzione tecnologiche e alle coperture assicurative è importante per noi infondere sicurezza nel cliente anche dal punto di vista personale. Il nostro cliente deve sempre sapere di potersi fidare di noi. Vogliamo essere il partner delle loro attività e crescere con le loro famiglie. È questo il genere di sicurezza che può fare la differenza nel nostro operare: la certezza si essere sostenuti ed accompagnati, dalla propria banca, nel proprio cammino”.
Norberto Gazzoni [Channel Manager IBM Security Systems]
“Mi occupo di informatica da tanto tempo e, a questo proposito, la sicurezza dei sistemi informativi è nel tempo diventata per me indiscutibilmente la disciplina più importante di cui mi sia mai interessato. La sicurezza è un aspetto da cui nel settore informatico – e non solo – non si può più prescindere, e questo mi consente di pensare che, nel mio ruolo di Channel Manager IBM Security Systems, realmente contribuisco a migliorare le attività delle aziende con cui collaboro. L’evoluzione tecnologica ci ha portati a creare ambienti virtuali che migliorano, accellerano e qualificano le nostre capacità e attività: pensate ad esempio al valore delle comunicazioni informatiche in ambito di libertà personale o alla semplicità con cui possiamo pagare il conto al ristorante e alla velocità con cui il nostro medico di base riceve dall’ospedale la comunicazione di un nostro ricovero. Sono solo alcuni semplici esempi di come pensare alla sicurezza in uno Smarter Planet, che è l’obiettivo con cui operiamo in IBM e nella divisione Security Systems. In un’epoca in cui la criminalità informatica ha un giro di affari annuale vicino al valore del mercato della droga, è fondamentale che tutti noi capiamo il valore della sicurezza informatica. È necessario che il nostro comportamento rispetto ai Social Network, alla nostra identità virtuale (prima di tutto quella delle nostre carte di credito) e quello delle aziende con le quali collaboriamo sia consapevole. Utilizzando le tecnologie che compongono l’IBM Security Framework ho visto diversi utenti concretamente difendere i propri valori finanziari e di intellectual capital e questo mi ha fatto sempre pensare di portare, con il mio lavoro, valore al business delle aziende clienti. La continua evoluzione tecnologica che viviamo ci porta a dover sviluppare continuamente nuovi strumenti di protezione: e proprio per questo, operare ogni giorno in questo scenario mutevole, è estremamente stimolante”.
Alberto Polita [Giornalista e ufficio stampa]
“Sicurezza è senza dubbio una delle parole chiave del nostro tempo. Prima di tutto quella in senso lato, amplificata e a volte esasperata dai media nella narrazione delle vicende di cronaca nera, per anni la ‘sicurezza’ è stata al centro dell’agenda politica nazionale e internazionale. È dunque, senza dubbio, una parola fortemente legata al contemporaneo, volente o nolente. Nell’ultimo periodo, però, forse a fronte di un’agenda setting che pone il lavoro e il fisco al primo posto, facendo così mutare la percezione rispetto ai problemi di ‘sicurezza’, la stessa parola assume un valore molto più profondo davanti ai timori – veri o presunti – dei cittadini nei confronti del mondo digitale. Sicurezza dei propri dati personali nell’utilizzo dei social network, sicurezza nella navigazione in Internet per i minori, sicurezza di privacy nelle proprie comunicazioni personali o aziendali. Ecco allora che la nuova sfida da affrontare, al fianco della sicurezza e protezione nei confronti della devianza ‘canonica’, è proprio quella della tutela del cittadino nell’era digitale”.
Alberto Maschietto [Consulente tecnico Gruppo Eurosystem Sistemarca Srl]
“Il termine ‘sicurezza’ è molto ricorrente attualmente, soprattutto se considerato in ambito informatico. Dal mio punto di vista la parola ‘sicurezza’ si associa alla capacità di analizzare e risolvere tutti i rischi che le moderne tecnologie e le relative applicazioni generano inevitabilmente e indirettamente: si pensi, ad esempio, agli scenari che apre l’avvento del cloud computing. In ambito aziendale sicuramente i temi principali sono relativi alla sicurezza dei dati e alla protezione dagli attacchi informatici: molto spesso argomenti sottovalutati per eccessiva complessità o addirittura per una scarsa cultura della sicurezza. Vero è che il raggiungimento della ‘protezione totale’ si presenta come un traguardo difficile da raggiungere, ma sapere a priori quali potrebbero essere le vulnerabilità dei nostri sistemi aziendali ci pone nella condizione di poter intervenire più agilmente per risolvere o arginare il problema. Ma, a livello tecnico, come realizzare un sistema di protezione e sicurezza dei dati e dei sistemi efficiente? La protezione dagli attacchi informatici generalmente viene garantita agendo su più livelli, da quello fisico, collocando ad esempio i server in luoghi sorvegliati, a quello informatico per mezzo di tecnologie di autenticazione degli utenti e di accesso per l’inserimento, la visualizzazione o la modifica dei dati. A questo aggiungerei l’importanza di fare della sicurezza un valore culturale condiviso da tutta l’azienda. In questo senso l’adozione annuale di uno specifico documento programmatico sulla sicurezza si rivela un approccio auspicabile per affrontare le singole e diversificate problematiche attinenti tutta la sfera della sicurezza aziendale in un modo condiviso e strutturato”.