RECUS: L’IT CHE FA LA DIFFERENZA

RECUS: L’IT CHE FA LA DIFFERENZA

L’infrastruttura progettata da Sistemarca con soluzioni EMC garantisce prestazioni e continuità di servizio per soddisfare le esigenze dei clienti, anche le più impegnative.

In questo particolare momento storico in cui la crisi del sistema economico globale sta impattando notevolmente il modo di fare impresa, l’attività del recupero crediti svolge un ruolo determinante diventando un elemento in grado di dare equilibrio ai bilanci delle società, migliorando i flussi di cassa e la liquidità aziendale. Così come le banche e le società finanziarie, oggi molte aziende considerano fisiologica e “preventivata” una percentuale di insoluti, e per evitare di dedicare risorse interne al recupero del credito, si affidano all’outsourcing per la gestione delle pratiche.
Tra le molte società che operano nel settore del recupero crediti, quelle che hanno conquistato la leadership si differenziano per l’elevato livello di specializzazione e per l’alta percentuale di risultati positivi, ma non solo. Anche la componente tecnologica, ovvero l’infrastruttura telefonica e dati necessaria per erogare i servizi offerti, gioca un ruolo decisivo.

Ed è stata proprio questa consapevolezza a spingere Recus Spa, da circa 20 anni una delle più importanti realtà italiane nei servizi di Recupero Crediti, verso l’adozione di una soluzione tecnologica all’avanguardia in grado di garantire idonea potenza elaborativa, estrema flessibilità in funzione delle necessità del momento e continuità del servizio.
“Sin dagli inizi – esordisce Luca Cortesia, IT Manager della società – Recus ha vissuto un progressivo e costante sviluppo. Nell’ultimo quadriennio, in particolare, la società ha triplicato il proprio organico arrivando oggi a superare i 250 utenti distribuiti nelle 5 sedi della società. Una evoluzione che ha reso necessario un rinnovamento dell’infrastruttura informatica, poiché quella precedente, pur costituita da sistemi ad alta affidabilità in un ambiente virtuale, iniziava a mostrare alcune criticità, non garantendo più le condizioni di flessibilità e sicurezza necessarie a supportare la crescente mole di lavoro e il livello di redditività richiesto da importanti contratti acquisiti e da nuovi più vincolanti.
La costante ricerca dell’eccellenza nell’erogazione dei nostri servizi, ci ha indotto lo scorso anno ad affrontare un progetto di Disaster Recovery. Supportati da Sistemarca, nostro partner tecnologico ormai da diversi anni, abbiamo iniziato un’attività di analisi e progettazione finalizzata a realizzare un sistema IT in grado di garantire, nell’ambito di un più complesso ed articolato Piano di Business Continuity, un’idonea continuità del servizio in caso di indisponibilità prolungata dei sistemi”.

Il Responsabile tecnico del progetto, Gianfranco Casu di Sistemarca spiega “L’obiettivo principale del progetto è stato quello di garantire entro un tempo certo il ripristino dell’operatività del maggior numero possibile di operatori del Call Center, dando loro non solo la possibilità di effettuare e ricevere chiamate telefoniche, ma anche la piena disponibilità delle informazioni necessarie per svolgere il proprio lavoro, con particolare riferimento al comparto amministrativo, rimediando così alla difficoltà di recuperare quei dati elaborati durante o immediatamente prima l’indisponibilità dei sistemi. Il progetto di realizzare un’architettura di Disaster Recovery è iniziato individuando una sito primario in grado di garantire a tutti gli utenti delle sedi Recus un accesso veloce alle informazioni e un ottimo sistema telefonico. Allo scopo è stato scelto un Datacenter a Padova con un’infrastruttura di rete dati e fonia adeguata alle necessità dell’azienda. Una linea in fibra ottica da 100 Mbit, che garantisce un veloce interscambio di informazioni, collega il Datacenter di Padova con quello della sede Recus di Treviso al quale è stato assegnato il ruolo di sito secondario di Disaster Recovery.
Per l’obiettivo di avere il sito di Disaster Recovery quanto più possibile sincronizzato con quello primario, la distanza tra i due siti e la corrispondente latenza sono stati gli elementi chiave sui quali abbiamo valutato le varie soluzioni di replica remota disponibili nel mercato. La soluzione EMC si è imposta per la maggiore efficacia sulle lunghe distanze, dove gli altri prodotti esaminati, che sarebbero stati sufficientemente validi in un’ipotesi a livello “campus” o entro un numero limitato di chilometri, perdevano di consistenza.

Inoltre, le pazienti verifiche “sul campo” e i test sulle repliche preventivamente eseguite, hanno influito positivamente sulla strategia finale del progetto in quanto la latenza osservata ha permesso di valutare metodologie altrimenti da escludere”. La soluzione tecnologica adottata si basa sull’impiego di due sistemi storage EMC VNX, uno in affiancamento all’infrastruttura preesistente ubicata nella sede di Treviso, e l’altro, in collegamento con altri Host VMware, in Housing presso il Datacenter a Padova. I sistemi VNX, oltre a fornire prestazioni elevate, semplicità di utilizzo e funzionalità avanzate per una gestione e allocazione efficace e automatica dei dati, forniscono a Recus un ampio margine di crescita e la flessibilità necessaria per supportare adeguatamente le attuali e future necessità di business. La replica tra i due siti viene gestita in modalità asincrona tramite il software EMC MirrorView (disponibile anche nella versione per repliche sincrone) che soddisfa tutti i principali requisiti per un ripristino operativo senza la necessità di funzionalità CDP (Continuous Data Protection) o di ottimizzazione della larghezza di banda. Inoltre MirrorView è funzionale alla soluzione Site Recovery Manager di VMware, consentendo di migrare semplicemente e in pochi minuti parte o tutte le macchine virtuali dei server VMware dal sito primario a quello secondario.

Nonostante la soluzione sia su rete geografi ca, con tutte le complicanze che questo comporta, le repliche tra i due siti sono comunque allineate in media di 3 minuti, quindi molto prossime a una sincronia quasi totale. Il processo di migrazione al nuovo assetto è durato circa tre mesi durante i quali è sempre stata garantita la continuità del servizio senza alcun impatto sull’operatività dell’azienda. “Per Recus era fondamentale che i tempi di migrazione fossero veloci – afferma ancora Luca Cortesia –, poiché ogni minuto perso è un minuto di profitti in meno”. Con il nuovo sistema gli operatori si sono trovati a lavorare senza problemi rimanendo operativi fin da subito. Questo nuovo assetto potenziato e in completa ridondanza sta ora assicurando a Recus migliori prestazioni e la consapevolezza di poter affrontare le attività in corso e le opportunità future con la massima tranquillità e sicurezza. Che in un mercato competitivo come quello attuale si traducono in un reale valore aggiunto.