Politiche europee per il territorio: le opportunità di finanziamento alle imprese

Politiche europee per il territorio: le opportunità di finanziamento alle imprese

Uno dei principali obiettivi delle politiche comunitarie è promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile della Comunità Europea, riducendo le disuguaglianze tra le diverse regioni europee, al fine di rafforzare la coesione economica e sociale. Tali obiettivi sono espressione della solidarietà tra gli Stati membri intesa a rendere le regioni dell’UE luoghi più attraenti, innovativi e competitivi e possono concretizzarsi, a livello nazionale ed europeo, in forme di finanziamento alle imprese.

Espressione di queste politiche sono in particolare i cosiddetti fondi a “gestione indiretta”, ovvero quelle risorse finanziarie del bilancio dell’Unione Europea la cui gestione è demandata alle amministrazioni centrali e regionali degli Stati Membri, con lo scopo di contribuire alla riduzione del divario esistente tra i Paesi membri e supportare lo sviluppo economico e sociale del territorio e la competitività delle sue imprese. Per questi fondi vige la regola del cosiddetto disimpegno automatico: salvo proroghe, ogni Paese Membro ha due anni di tempo per utilizzare una somma stanziata prima che la Commissione proceda al ritiro, impiegando perciò le risorse finanziarie assegnategli a sostegno dello sviluppo e della competitività del proprio territorio.

Dal bilancio relativo all’utilizzo dei fondi comunitari pubblicato dalla Ragioneria dello Stato alla fine del 3° trimestre 2012, emerge che per il periodo di programmazione 2007/2013 l’UE ha destinato all’Italia un budget complessivo di 59,41 miliardi di euro, di cui solo 15,9 sono stati utilizzati, mentre altri 33,2 sono stati solo impegnati. Con queste performance, l’Italia risulta essere al penultimo posto nell’Unione Europea. Un risultato complessivo così deludente porta con sé la necessità, per gli attori coinvolti, di compiere un’analisi delle cause alla base di queste performance, anche in considerazione di un indispensabile cambio di rotta con l’imminente avvio del prossimo periodo di programmazione comunitaria 2014/2020.

A una prima analisi, non si può non sottolineare la frequente incapacità di molti enti locali di mettere in atto una lungimirante programmazione politica per lo sviluppo del proprio
territorio, con la conseguenza di non individuare le reali esigenze del territorio e delle imprese. Questo avviene in molti casi per la mancanza di competenze specifiche, ma anche per le difficoltà a reperire le risorse necessarie al cofinanziamento dei progetti nonché a causa della frequente instabilità delle strutture amministrative locali, il cui avvicendamento rallenta i processi decisionali e quindi l’iter dei progetti. D’altro canto, sono evidenti le problematiche legate alla scarsità di informazioni sulle opportunità di finanziamento offerte alle imprese a livello nazionale ed europeo, nonché le difficoltà, per le singole aziende, di reperire autonomamente tali informazioni, e quindi di mantenersi aggiornate rispetto a tutte le opportunità a disposizione.

Risulta essere quindi di estrema importanza riuscire a instaurare un vero rapporto di collaborazione tra tutti gli stakeholder, siano essi enti locali, camere di commercio, associazioni di categoria, società di consulenza e altri attori, anche privati, specializzati nel settore, al fine di:
– promuovere le opportunità di finanziamento attive o in fase di attivazione con opportuni iniziative di marketing;
– supportare le aziende nella partecipazione ai bandi in maniera diretta o permettendo l’accesso a banche dati di società specializzate/consulenti selezionati in grado di accompagnare l’azienda nell’intricata gestione burocratica;
– raccogliere sul territorio stesso le esigenze reali che possono essere gli input per proporre nuovi bandi;
– snellire le procedure di accesso, intensificando allo stesso tempo i controlli e le verifiche sul corretto utilizzo dei fondi pubblici.

È evidente che spesso, associazioni di categoria o enti pubblici che svolgono funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, poco in realtà fanno per curare il reale sviluppo delle economie locali. L’azienda molto spesso si trova a decidere di non partecipare ai bandi vista la complicatezza procedurale delle istruttorie o l’eventuale costo di società esterne specializzate che però, a differenza dei primi, si legano all’azienda condividendone i risultati. Nell’ambito dell’agenda europea, particolare rilievo è dato ad alcune tematiche considerate prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla politica “Europa 2020”, con la quale l’UE si propone di diventare un’economia intelligente, sostenibile e solidale. Con riferimento a queste priorità, a livello nazionale e regionale sono degne di nota alcune opportunità importanti che le imprese possono ancora cogliere a supporto dei propri progetti di investimento. Cogliere queste opportunità significa, per le aziende, poter continuare ad investire nella propria crescita anche in un momento di forte crisi economica, contando su un supporto finanziario che in molti casi arriva a coprire la metà del valore dell’investimento stesso.

Opportunità a supporto dei progetti di investimenti delle imprese

Rubrica Studio Piana_Tabella