Oracle ITALIA:  Intelligent Economy e Cloud al centro della digital transformation

Oracle ITALIA: Intelligent Economy e Cloud al centro della digital transformation

Il 90% dei dati che oggi sono in circolazione sono stati creati negli ultimi due anni e il prossimo anno ne verrà creato un nuovo 90%. Nel 2020 probabilmente la stessa percentuale sarà stata creata un secondo prima. È il risultato della Intelligent Economy di cui l’intelligenza artificiale, l’Internet delle Cose, la velocità di comunicazione e la capacità di creare correlazioni sono il motore. L’output sono i dati, o meglio i Big Data, ossia dati con origini e formati diversi. Le opportunità per le aziende sono straordinarie: Fabio Spoletini, Country Leader di Oracle Italia, ci spiega perché.

Quali sono le grandi trasformazioni che stanno attraversando il mondo dell’IT?
Oggi tutte le organizzazioni sono toccate dalla digital transformation: ogni azienda è destinata a diventare un’azienda digitale perché la tecnologia sta pervadendo le imprese nel loro complesso. La scelta di abbracciare la trasformazione parte dal CEO ma perché essa avvenga è necessario il coinvolgimento dell’intero management di ogni dipartimento, a livello di processi e di infrastrutture. Senza sottovalutare la sfida culturale. Dotarsi di tecnologie che abbattono i silo informativi non serve se non si abbattono i “silo” organizzativi.

Di cosa stiamo parlando nello specifico?
Dal nostro osservatorio emergono alcuni fenomeni, oltre Big Data e Analitycs, che stanno facendo cambiare pelle all’IT e alle aziende: ad esempio, l’industrializzazione dell’IT; o la piena maturità dei servizi in Cloud/ICT as a Service, che oggi consentono di creare infrastrutture, applicazioni, servizi in qualunque settore e per qualsiasi necessità; la gestione della sicurezza; la mobilità, le piattaforme social e di collaborazione, la condivisione di contenuti e la gestione della multicanalità integrata su cui si reggono i più moderni modelli organizzativi e operativi; l’emergere di soluzioni per gestire la Customer Experience in modalità olistica e omnichannel.

Secondo lei, le aziende italiane sono pronte a recepire tutti questi cambiamenti?
L’Italia non ha ancora colmato il gap digitale che la posiziona nella parte bassa di quasi tutte le classifiche europee. Come evidenziato di recente da Confindustria Digitale, fino agli anni ‘90 investivamo in ICT più del Giappone, e quanto la Germania. Poi, mentre l’Europa continuava a moltiplicare i suoi sforzi, l’Italia ha ridotto il proprio impegno del 35%. Il sistema Italia ha cercato competitività nei tagli dei costi, nella delocalizzazione, nel costo del lavoro senza comprendere il potenziale dell’investimento tecnologico. Nessuna azienda italiana oggi è all’oscuro della necessità di innovare attraverso la tecnologia e se la volontà di farlo sta crescendo è anche grazie al fatto che esistono realmente soluzioni che consentono di approcciare la digital transformation ad imprese di ogni dimensione e ogni settore.

In particolare come si sta evolvendo il Data Center aziendale?
Oggi viviamo una crescita continua ed esponenziale dei dati, che richiede di affrontare il tema in modo diverso, guardando al dato come entità “viva”, “molteplice”, che si arricchisce di nuovi contenuti e significati momento dopo momento. Il data center non è più un repository ma un centro di innovazione. Nell’era della digital revolution, il data center “software-defined” diventa il motore di trasformazione: dopo il mainframe e il modello client-server, la terza piattaforma – caratterizzata dallo Smac (social, mobility, analytics e cloud) – fa sì che il datacenter diventi sempre più versatile per gestire lo storico e le applicazioni core, ancora su infrastrutture e piattaforme tradizionali, e allo stesso tempo evolvere verso i nuovi workload originati dallo SMAC. Le appliance lavorano contro la complessità, la nuvola ibrida ne accelera i processi: le offerta full cloud e la semplificazione del datacenter sono capisaldi che oggi tutte le aziende devono avere bene presenti.

Che cosa fa Oracle per supportare le aziende in questi passaggi?
Oracle realizza soluzioni tecnologiche per semplificare l’IT dei propri clienti attraverso piattaforme aperte e interoperabili che consentano di rendere efficiente il data center e assicurare servizi innovativi a tutti i tipi di aziende e in tutti i settori. Noi diciamo oggi che tutto è nel cloud e attraverso la nostra innovazione interna e una serie di acquisizioni mirate abbiamo costruito un portafoglio di soluzioni as a service che è speculare alla nostra offerta on-premise. La nostra strategia punta in direzione hybrid cloud e in generale a sfruttare al meglio la capacità del cloud di abbattere la complessità, standardizzare i processi, velocizzare l’implementazione, limitare l’investimento iniziale anche per il segmento PMI.

La nostra piattaforma è in grado di sostenere e ottimizzare nel data center e sull’infrastruttura la gestione dei carichi di lavoro, che in un contesto cloud (full o hybrid) è altamente imprevedibile ed è molto differenziata. In passato i carichi di lavoro erano principalmente di tipo transazionale: oggi, come ha evidenziato IDC in una sua analisi, i workload transazionali sono in media il 36% del totale e nuovi carichi si contendono le risorse computazionali a disposizione (Big Data, HPC, Content Serving, Archiving) con il rischio di far lievitare complessità e costi.

In un contesto del genere, la semplificazione del data center è la chiave di volta e va attuata con l’approccio che definiamo nel nostro claim: Hardware and Software Engineered to Work Together. Noi offriamo il migliore hardware per sostenere ed esaltare le prestazioni delle migliori architetture per sostenere l’evoluzione verso il Software Defined Data Center – ad esempio Oracle Virtual Networking – che consente di connettere dinamicamente server e storage; o i sistemi ingegnerizzati per gestire i diversi tipi di large workload che oggi sono amministrati nei data center (Exadata, Exalogic, Exalytics, Supercluster) con un focus particolare sulle big data appliances che consentono di governare in tempo reale l’informazione.