NONNO NANNI: ITALY FOOD SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE
La storia di Latteria Montello inizia nel 1947, quando Giovanni Lazzarin, conosciuto con il diminutivo di “Nanni”, inizia la produzione casearia in un piccolo laboratorio dotato solo di caldaie a legna. Oggi Latteria Montello è diventata una realtà all’avanguardia per qualità di prodotto e tecnologia impiegata. Sulle pagine di Logyn intervistiamo Silvia Lazzarin, direttore Marketing e Comunicazione Latteria Montello S.p.A.
Quando la sua azienda ha deciso di internazionalizzare e perché?
Latteria Montello ha deciso di rivolgersi anche all’estero all’inizio del Duemila, quando ormai la sua presenza sul mercato italiano si era consolidata su tutto il territorio nazionale con l’ingresso nei canali della Grande Distribuzione. Il primo prodotto con cui ci siamo affacciati sul mercato estero è stato lo stracchino, referenza per cui oggi Latteria Montello è leader in Italia nel segmento premium. A spingerci a intraprendere la strada della internazionalizzazione è stata la volontà di cercare di aprire nuovi mercati per i nostri prodotti.
Quali le maggiori difficoltà incontrate all’inizio e quali le più grosse difficoltà per restare sul mercato internazionale in questo periodo storico?
Le difficoltà maggiori sono sempre state legate alle caratteristiche particolari dei nostri prodotti principali, che hanno una shelflife molto corta. Di conseguenza ci siamo dovuti concentrare nell’operare in Europa e, in particolare, in Stati vicini come Austria, Svizzera e Germania. Adesso, però, abbiamo la possibilità di aumentare la nostra quota estera di mercato grazie al formaggio Fresco Spalmabile Nonno Nanni. Lo Spalmabile è il risultato di tre anni di ricerca. È un formaggio leggero e cremoso, che soddisfa il bisogno di praticità e versatilità oggi sempre più avvertito dal mercato, offrendo nel contempo un perfetto equilibrio tra gusto vivace e delicato. Ha una shelf-life di 90 giorni, più lunga rispetto a quella degli altri prodotti. Un’altra difficoltà che si incontra andando oltre confine è quella di trovare l’interlocutore giusto, che ti possa fare da tramite per conoscere i nuovi buyer e penetrare nei mercati esteri di riferimento.
L’internazionalizzazione ha comportato una riorganizzazione interna? Se si, in quali termini?
Quando abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’internazionalizzazione è diventato necessario assumere una figura che fosse completamente dedicata a seguire il mercato estero. È un ruolo che ormai esiste nella nostra azienda già da una quindicina di anni.
Ci può dare qualche dato sull’azienda (numero dipendenti, sedi, fatturato) e sul suo andamento sui mercati nazionali ed esteri?
La storia di Latteria Montello inizia nel 1947, quando Giovanni Lazzarin, conosciuto con il diminutivo di “Nanni”, inizia la produzione casearia in un piccolo laboratorio dotato solo di caldaie a legna. Oggi Latteria Montello è diventata una realtà all’avanguardia per qualità di prodotto e tecnologia impiegata. L’azienda è diretta dai fratelli Luigi, Armando e Bruno e dalla terza generazione della famiglia Lazzarin. Siamo presenti da oltre 65 anni sul mercato con i Formaggi Freschi Nonno Nanni. La nostra sede è a Giavera del Montello, in provincia di Treviso, dove si trovano i due stabilimenti: uno caseario, con oltre 43 milioni di pezzi di formaggio prodotti all’anno, e l’altro dedicato alla produzione della pasta fresca a marchio Nonna Rina.
I dipendenti sono oltre 200. Il fatturato 2013 si è attestato attorno ai 90 milioni di euro, in linea con i valori e i volumi del 2012. Per quanto riguarda la canalizzazione delle vendite in Italia, il 75% avviene attraverso la Grande Distribuzione. A livello nazionale i nostri formaggi freschi sono distribuiti in tutta la Penisola, grazie agli accordi sottoscritti con tutta la Grande Distribuzione italiana. Il 25% delle vendite si sviluppa invece attraverso i canali tradizionali. Le quote di mercato di Latteria Montello (dati Nielsen ottobre 2014 – ndr) sono: leader nel segmento premium del mercato stracchini in Italia,16,5%: quote integrate* a volume del mercato italiano stracchini; 21,4%: quote integrate* a valore del mercato italiano stracchini. Le quote di mercato relative all’export sono ancora poco rilevanti, anche se si tratta di un ambito in fase di sviluppo. Finora siamo stati presenti con i nostri prodotti soprattutto in negozi di specialità italiane diffusi all’estero, dall’Inghilterra all’Austria. Oltre confine i nostri formaggi freschi sono riconosciuti come espressione dell’alta qualità dei prodotti Made in Italy. Molto apprezzata all’estero inoltre è la nostra Robiola Nonno Nanni, che nel 2013 ha vinto il Great Taste Award in Inghilterra.
Che differenze avete riscontrato nei mercati esteri rispetto a quello italiano?
All’estero esiste una cultura gastronomica diversa rispetto a quella italiana. La differenza principale sta nella difficoltà che abbiamo osservato in una parte della clientela a capire e apprezzare la cultura del prodotto. In tal senso il nuovo formaggio Fresco Spalmabile è un tipo di prodotto che meglio si avvicina alle caratteristiche di quelli che vengono maggiormente consumati all’estero.
Pensa che lo sviluppo della globalizzazione per le imprese a capitalismo familiare comporti necessariamente un obbligo alla quotazione in Borsa, prima o poi?
No, non pensiamo che comporti necessariamente la quotazione. Nel nostro caso specifico, Latteria Montello non è quotata in Borsa.
Qual è la Sua strategia di sviluppo per l’estero?
Sull’export nei prossimi mesi la nostra attenzione si concentrerà sul formaggio Fresco Spalmabile. Puntiamo a lanciare il nuovo prodotto in Germania, Austria, Belgio, Francia, Spagna e Inghilterra. Stiamo cercando gli interlocutori adatti per poter entrare anche nel sistema della Grande Distribuzione estera. Oggi per fare numeri importanti, come quelli che realizziamo in Italia, è necessario canalizzare le vendite anche attraverso la Grande Distribuzione. Daremo uno sguardo pure al mercato americano, dove siamo presenti già da anni, ma finora solo in negozi di specialità italiane.
Qual è il suo mercato principale di riferimento? Dai mercati emergenti arrivano segnali?
Come già anticipato, la nostra strategia di presenza all’estero ha dovuto tenere conto, fin dall’inizio, della shelf-life molto corta dei nostri prodotti. Per questo motivo i nostri mercati di riferimento rimangono sicuramente quelli europei. In questa fase non abbiamo ancora dedicato una specifica attenzione ai mercati emergenti.
Le politiche nazionali sostengono le aziende che internazionalizzano? Quali le azioni necessarie a supporto?
Latteria Montello è un’azienda che si è sempre rimboccata le maniche. Nel senso che tutte le azioni intraprese finora in tema di internazionalizzazione sono state sempre seguite e supportate direttamente da noi stessi. D’altra parte Latteria Montello ha iniziato a dedicare uno sforzo concreto all’export solo da poco tempo, anche se adesso si tratta di un ambito in fase di sviluppo con una strategia concreta. Per cui, al momento, non possiamo esprimere un giudizio compiuto sulle politiche nazionali a sostegno dell’internazionalizzazione, non avendone finora fruito.
Quali sono le tecnologie necessarie per sopravvivere sul mercato internazionale?
La presenza dei nostri prodotti sul mercato internazionale non è strettamente legata a tecnologie specifiche per l’internazionalizzazione. Ma alla base di tutta la nostra produzione ci sono l’impiego di macchinari e processi produttivi di ultimissima generazione. Latteria Montello utilizza un impianto di coagulazione in continuo tra i più grandi d’Europa e, di recente, si è dotata di un nuovo macchinario all’avanguardia dedicato alla produzione del Fresco Spalmabile.
Qual è il segreto per crescere?
Per quanto si possano estendere i propri mercati di riferimento tramite l’internazionalizzazione, secondo noi il segreto rimane quello di continuare a seguire il cliente con attenzione, come si faceva una volta. Il cliente deve diventare protagonista, ascoltandone le idee, le sue opinioni e le eventuali critiche, perché si senta partecipe dell’attività dell’azienda e sia più invogliato a seguirla e acquistarne i prodotti se è il consumatore finale, oppure a inserirli nella rete di vendita qualora sia il buyer.