L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI

L’ITALIA CHE NON TI ASPETTI

Pubblicato recentemente il libro di Antonio Cianci, Angiolino Lonardi e Antonio Fallico “L’Italia che non ti aspetti”, dedicato al Made in Italy e ai suoi successi nel mondo. Nel testo si parla di un Paese ricco di successi grazie alla creatività che lo contraddistingue.

L’Italia, a fronte di un debito pubblico elevato, ha un indebitamento privato molto basso, la metà di quello di Francia e Gran Bretagna. Secondo uno studio della Kpmg, il Made in Italy è il terzo marchio più conosciuto al mondo, dopo Coca Cola e Visa. Esiste insomma un’Italia che non ti aspetti fatta di successi, di numeri con il segno più e di creatività. La raccontano Antonio Cianci, Antonio Fallico e Angiolino Lonardi, giornalista e direttore editoriale Ispro (Istituto di studi parlamentari), nel libro “L’Italia che non ti aspetti” (Odoya edizioni).

L’Italia è spesso percepita come la malata d’Europa, ma gli autori sostengono, con fatti e numeri, che è un Paese in linea con gli altri Stati europei e che in alcuni casi esprime valori di assoluta eccellenza. Italia campione di idee, ma anche in (manu)fatti. Secondo le stime più recenti dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, solo cinque paesi del G20 si sono confermati esportatori netti, cioè capaci di generare un avanzo positivo tra export e import, negli scambi di prodotti industriali, i cosiddetti manufatti non alimentari. Tra questi Paesi, l’Italia ha realizzato la più forte crescita percentuale del surplus, +46% sul 2010 con attivo di 82 mld di dollari davanti a Cina (+27%) e Corea del Sud (+20%).

“Questi dati – commenta uno degli autori, Lonardi – dimostrano quanto siano infondati i luoghi comuni sulla presunta debole competitività dell’Italia. Eliminate le componenti dell’energia e delle materie prime agricole, che ci sfavoriscono enormemente, in materia di manufatti non alimentari, l’Italia è la seconda potenza occidentale dopo la Germania, in termini di surplus con l’estero”.

Ed anche, “Abbiamo cercato di dimostrare – dice Cianci- che l’Italia è molto più presente nel mondo di quanto si sia portati a immaginare. I suoi prodotti, le sue tecnologie, i suoi modelli culturali e sociali sono diffusissimi e apprezzatissimi”.

Antonio Fallico, presidente CdA Banca Intesa Russia e presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia, che del libro firma la prefazione sottolinea che “in Russia è facile sentir parlare bene dell’ Italia, vista come modello da raggiungere, per qualità della vita e dei prodotti, per la grande capacità dei suoi tecnici di risolvere problemi complessi, di realizzare macchinari di qualità. Se pertanto la rappresentazione dell’Italia privilegia gli aspetti negativi rispetto a quelli positivi, la colpa è probabilmente degli italiani per primi, da tempo campioni nel denigrare il proprio paese”.