L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTIENE O TRAVOLGE L’UOMO?

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SOSTIENE O TRAVOLGE L’UOMO?

L’Intelligenza Artificiale sta crescendo drasticamente, da un lato ci supporta e migliora la qualità di vita, dall’altro pone interrogativi sulle varie implicazioni socio culturali ed economiche a cui potrebbe portare.

Siamo sicuri che Terminator non sia così reale, visti i progressi in atto sull’Intelligenza Artificiale? Secondo i vari scienziati non c’è da preoccuparsi, lo sviluppo dell’IA procede per compartimenti, secondo l’uso e l’obiettivo si decide di fare ricerca in tal senso.

Abbiamo algoritmi che trasformano i robot in operatori socio assistenziali, computer che presiedono i consigli di amministrazione, o sistemi artificiali manager con capacità organizzative, oppure computer allenatori di scacchi. Il comune denominatore di tutto questo è l’imitazione della razionalità umana, fatta prevalentemente di logica. Ma il buon senso, il
pensiero, l’istinto umano sono ben lungi dall’essere imitati. Tuttavia, Geoff Hinton, un ingegnere informatico e psicologo cognitivo, assunto due anni fa da Google, dice che in un decennio saremo in grado di codificare i pensieri, trasformandoli in sequenze di numeri. Secondo lui anche l’ironia sarà codificata.

È un po’ inquietante pensare di essere così deframmentati, codificati come numeri, sarebbe come sminuire tutto il resto, l’unicità dell’essere umano è fatta di tanto altro. Consola, in ogni caso, sentire Hinton assicurare che più complessi sono i compiti richiesti a un automa, più questo avrà bisogno di aiuto da parte dell’uomo. Quindi, nessun pericolo di supremazia, il problema potrebbe essere di colui che gestisce l’automa, è pur sempre un uomo con le sue debolezze. Tutto ciò che si costruisce ha un potenziale di abuso e purtroppo la storia ha dimostrato una lunga scia in questo senso.

Quali sono le implicazioni dello sviluppo dell’IA sul nostro sistema socio-economico? Molti dicono che nei prossimi anni lo spostamento dei carichi di lavoro verso le macchine e le intelligenze artificiali crescerà drasticamente. Di recente in Cina, a Dongguan, la Shenzhen Evenwin Precision Technology Co, un’azienda privata che fabbrica componenti per telefoni cellulari, ha deciso di ridurre del 90% l’attuale forza lavoro sostituendola con un robot.

Un fenomeno in crescita, pare che in Europa il 50% dei posti di lavoro nei prossimi 10-20 anni saranno a rischio stando ai dati della Fondazione Bruegel.

Nel frattempo nascono e crescono movimenti, come il Paradismo, che immaginano l’avvento di una società senza valore di scambio, grazie alla nuova tecnologia. Quest’ultima libererà l’uomo dalla schiavitù del lavoro. Egli potrà gioire dei beni che la scienza produrrà gratuitamente e che un governo mondiale metterà a disposizione di tutti, equamente. Utopia?
Una tecnologia in ogni caso al servizio dell’uomo che richiede un cambio di paradigma culturale, sociale, economico, politico.