L’evoluzione del caffè

L’innovativa evoluzione del caffè, baluardo di tradizione ed eccellenza nel territorio italiano dal Seicento ad oggi: il Museo del Caffè Dersut è oggi una realtà culturale consolidata, inserita nella Rete Musei Trevigiani da marzo 2013.

Quella del caffè è una storia di innovazione e tradizione allo stesso tempo. Bevanda dalle origini antiche ed esotiche, il caffè cresce spontaneamente nell’Abissinia meridionale (l’attuale Etiopia) e viene utilizzato la prima volta dagli Arabi come bevanda eccitante e valido sostituto delle bevande alcoliche vietate dal Corano. Il termine stesso ‘caffè’ potrebbe provenire dall’antica regione di Kaffa in Etiopia, che significa appunto ‘pianta’ o ‘terra di Dio’. Da qui, grazie agli Arabi, il consumo di caffè raggiunge Istanbul nel XVI secolo, laTurchia e, attraverso la Serenissima, arriva in Europa. Le sue proprietà stimolanti, insieme al piacere lento della degustazione, fanno la fortuna dei grandi caffè letterari: dai mitici Florian e Quadri di Venezia, al Pedrocchi di Padova e al Tommaseo di Trieste, fino ai celebratissimi Greco di Roma e Gambrinus di Napoli. Agli inizi del Novecento la svolta innovativa: elementi già esistenti, come il caffè, l’acqua calda, e il concetto di pressione, vengono combinati in maniera diversa per dar vita qualcosa di inedito: l’espresso, di cui l’Italia è sempre stata considerata patria originaria.

Una cultura, quella dell’espresso italiano, che Dersut, torrefazione di Conegliano dal 1949, ha deciso di omaggiare con la realizzazione di un Museo del Caffè dedicato. L’idea nasce nel 2003 dal desiderio del Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, amministratore unico dell’azienda, di diffondere presso chiunque, operatori, consumatori, cittadini e turisti, grandi e piccini, la cultura di questo importante ed assai apprezzato prodotto italiano. Portando, allo stesso tempo, la testimonianza storica della propria famiglia e impresa, da decenni impegnata nella valorizzazione di questo bene. L’organizzazione e lo sviluppo del progetto sono inoltre stati gestiti dalla figlia, avvocato Lara, e dal genero, avvocato Michele Meneghel. Il Museo, inaugurato nel 2010 nelle immediate vicinanze della sede aziendale, illustra con una ricca e pregiata esposizione di pezzi ed un completo percorso storico-didattico dal titolo “…dalla pianta alla tazzina, viaggio nella storia del caffè…”, l’intera filiera del caffè espresso italiano. I pezzi conservati sono oltre un centinaio e sono accompagnati da una ricca documentazione storica. A voler percorrere l’itinerario storico-didattico, si parte da una serra climatizzata con piante di caffè della monorigine Arabica provenienti dal Brasile, si continua con la storia della tostatura, testimoniata da numerosi tostini e macchine tostacaffè, dal 1800 in poi, fino ad arrivare alla prima tostatrice aziendale, quella con cui Dersut ha iniziato la propria attività nel 1949. A seguire una ricca esposizione di macinini, quale importante testimonianza della storia della macinatura, e poi di caffettiere, quale ulteriore testimonianza dell’evoluzione storica delle diverse tipologie di estrazione della bevanda caffè, per concludere, infine, con la storia della macchina per caffè espresso. Secondo le fonti e la documentazione storica quest’ultima inizia con i primi esemplari di macchine a vapore a colonna, realizzate sul brevetto del milanese Luigi Bezzera nel 1901, seguite poi dalle macchine a leva o pistone, brevettate da Achille Gaggia alla fine degli anni ’30, fino all’avvento della macchina ad erogazione continua con la Faema E 61, ultima tappa dell’affascinante percorso della macchina per caffè espresso. Dei numerosi esemplari esposti in Museo, alcuni sono di proprietà dell’azienda e sono stati meticolosamente conservati nel tempo (come, ad esempio, la prima tostatrice e alcune macchine per caffè espresso), molti altri sono stati acquistati, dopo varie e scrupolose ricerche al fine di allestire il percorso museale.