L’esplorazione,  la chiave dell’evoluzione

L’esplorazione, la chiave dell’evoluzione

L’esplorazione applicata alle aziende e non solo, in quale ambito e come sono riuscite a creare nuovi spazi di mercato. Il trend condiviso è rivisitare l’organizzazione delle risorse umane partendo non dall’aspetto produttivo ma dal benessere della persona.

“L’uomo deve dubitare: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la certezza, soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare.” Piero Angela, nel suo libro Da zero a tre anni, parlava così di esplorazione. Un concetto che accompagnerà il viaggio in questo numero e che sarà multiforme. Non parleremo come la logica avrebbe consigliato di esplorazione dello spazio, ma di tutte quelle forme di ricerca che riguardano la società, il lavoro, la vita, l’individuo, l’artista.

Le aziende in questo numero hanno seguito il concetto di esplorazione legandolo, per esempio, al capitale umano, nella la ricerca di particolari talenti scelti non solo in base alle caratteristiche professionali ma anche umane. È il caso della Pirelli. L’esplorazione per STAR, invece, ha significato trovare approcci di lavoro innovativi che hanno portato all’ottimizzazione della resa qualitativa dei lavoratori.

C’è anche l’azienda che si è chiesta se la felicità dei suoi dipendenti potesse giovare alla produttività. Effettivamente Adriano Olivetti è stato un antesignano di questo aspetto e solo adesso le aziende iniziano ad attivare delle strategie che vanno in questa direzione. In Italia sono ancora poche le imprese attente alla felicità del proprio dipendente… Come si dice: l’importante è cominciare.

Esplorazione vuol dire anche analisi, approfondimento, per questo non abbiamo potuto fare a meno di scrivere di Expo 2015, i numeri, lo stato dell’arte, le prospettive, e lo abbiamo fatto con l’economista Andrea Fumagalli.

Esplorare per arrivare alla fase più meramente creativa: è il caso del fotografo Aldo Soligno che trova in questa esperienza la sua musa ispiratrice.

L’idea geniale è quella che invece ha spinto il giovane Dorian Lazzari nel mondo virtuale attraverso un progetto davvero originale sulla realtà aumentata.
La visione, la determinazione, la capacità: in una parola sola, FICO, un grande progetto che avrà il suo sito a Bologna ma che coinvolgerà tutta l’Italia e il mondo enogastronomico dal “forcone alla forchetta”.

Non poteva mancare un esploratore a tutti gli effetti, Franco Michieli, che parla di esplorazione abbinata al caso: “Il mio viaggiare è una sorta di serendipity: immagino un possibile percorso attraverso un territorio, ma poi ciò che mi interessa sono gli imprevisti, gli eventi che rivelano qualcosa di sconosciuto, le deviazioni dovute a qualche ostacolo, la bellezza dei momenti non programmati dal cervello umano”.

C’è chi invece attraverso un viaggio ha avuto l’illuminazione diventata la sua passione e il suo lavoro, ed è il caso di Matteo Rignanese che ha fatto delle sue passeggiate newyorkesi il banco di scuola per insegnare l’inglese ai suoi allievi. Visione, determinazione, creatività, innovazione e capacità di andare fino in fondo, è questo che fa dell’esplorazione una parola pregna di tanti significati.

Per finire, una citazione di buon auspicio di Mark Twain: “Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite”.