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Le Rose di montagna

Le Rose di montagna

Regina tra tutte le altre piante per bellezza, storia e popolarità: la rosa può essere considerata la pianta più internazionale e conosciuta al mondo! Oggi parliamo della rosa rugosa, detta anche “di montagna”: resistente alle basse temperature invernali e particolarmente indicata per formare siepi, è perfetta per decorare il giardino aziendale.

Dicembre è un mese di calma per quanto riguarda le piante e questo mi lascia il tempo di osservare per bene il giardino. Così ho pensato di proporre per lo spazio verde antistante l’ufficio una siepe di quella che ritengo sia la pianta più conosciuta al mondo, la regina: la rosa. Non voglio le rose che siamo abituati a vedere dal fiorista, fiori perfetti ma che non sono adatti allo scopo in quanto il cespuglio di rose da fiore non è fatto per essere bello in giardino ma deve produrre fiori da vaso. In campagna le rose da fiore si piantano negli orti oppure in testata ai filari di vite, come campanello d’allarme per le malattie a cui può essere soggetto il vigneto stesso.

Io voglio piantare rose belle in giardino! E cioè quelle rose che formano siepi o cespugli ben strutturati, gradevoli alla vista anche quando rimangono senza fiori ma con foglie, spine e soprattutto le bacche (i cinorrodi) che in inverno sono bellissime. Ho puntato sulla rosa rugosa. Si chiama così per la particolare forma delle foglie, che sono percorse da venature profonde. Sono dette anche “rose di montagna” perché resistono a condizioni climatiche avverse, sopravvivono alle basse temperature e non hanno problemi con il vento e la neve. Formano un bell’arbusto con fogliame abbondante e fitto e sono perfette per fare siepi. In autunno i fiori lasciano il posto a bei frutti color rosso arancio, che risalteranno nel grigiore invernale o sulla neve.

I fiori della rosa rugosa, seppur bellissimi, non sono apprezzati come recisi. Invece le bacche sono perfette per le composizioni natalizie. A fine inverno le bacche sono mature e si possono utilizzare per fare marmellate o un apprezzato purè. Ma meglio di tutto se si lasciano sulla pianta, saranno un perfetto nutrimento per gli animali che frequentano i nostri giardini.

Come scegliere la pianta di rose
Una volta identificata la collocazione, si procede alla scelta delle nostre piante di rose. Non è per niente facile districarci tra i cultivar, perciò ci si può rivolgere al solito vivaista di fiducia spiegando le nostre esigenze: deve essere resistente alle malattie, rifiorente da maggio a ottobre, profumata, deve fare le bacche d’inverno che sono così belle in questo periodo, deve avere un particolare colore, ecc.. I vivai più attrezzati, oltre a farci vedere le piante, forniscono un catalogo con tutte le caratteristiche dettagliate. Occorre ricordarsi di misurare lo spazio che si ha a disposizione per la siepe e chiedere a che distanza devono stare le piante una dall’altra e qual è la possibilità di crescita.

L’impianto e la cura
Ordinati i rosai, ci si preoccupa dell’impianto. Le buche vanno preparate per tempo in modo che il terreno si assesti. La buca deve essere grande e poi colmata con terra fertile. In uno dei miei libri consigliano di scavare una buca di 90 cm, porre sul fondo un drenaggio di 15-20 cm formato da pietre e cocci per non far asfissiare e marcire le radici della pianta. Sopra un buono strato di letame maturo, poi coperto dal terreno che avete tolto per scavare la buca.

Laborioso? Sì, ma se si fa un buon lavoro è per sempre.
Per piantare le rose si aspetta l’inizio della primavera, con il terreno asciutto e non gelato. Una volta piantate si procederà a pacciamare il terreno con letame maturo (il letame ben maturo non puzza). Questo è ottimo perché fornisce sostanze nutritive di cui hanno bisogno, ed inoltre impedirà ai semi di erbacce di germogliare vicino alla pianta. Le piante di rosa vanno concimate due volte all’anno, la prima in primavera e la seconda a metà estate per aiutarle a continuare a fiorire.
Le rose hanno bisogno di essere annaffiate regolarmente alla radice e non sulle foglie (eviteremo cosi qualche malattia fungina). Hanno radici profonde, perciò piuttosto dell’irrigazione da giardino gradiscono qualche secchiata d’acqua. Proprio per questo motivo se sono ben sviluppate fioriscono anche in estati siccitose.
In autunno bisogna ricordarsi di proteggere le rose con del pacciame a base di letame, foglie secche o paglia alla base della pianta.

La potatura
In questo periodo dell’anno ci si può limitare a togliere i rami rovinati o secchi, o i frutti/fiori ammuffiti (le mummie). Si aspetta la primavera per la potatura vera e propria, altrimenti il gelo potrebbe penetrare attraverso i tagli non cicatrizzati. Comunque la rosa rugosa non va potata come le altre, ma solo per mantenere una bella forma: si riducono di un quarto i getti principali vecchi e legnosi, si tolgono i rami secchi.

Al bisogno, dopo qualche anno, si può tagliare alla base parte della vegetazione più vecchia, stimolando la produzione di nuovi getti basali robusti che fioriranno l’estate seguente. Questa tecnica, ripetuta per qualche anno, permetterà di sostituire tutti i vecchi getti. Non trattandosi di incalmi non vanno tolti i polloni.

Malattie
La rosa rugosa generalmente è molto resistente ad attacchi di funghi e insetti vari. In caso di troppa umidità dovrà essere trattata con poltiglia bordolese, invece per gli afidi (che non danneggiano la pianta, ma sono brutti) si userà il piretro naturale. Così non ci saranno problemi se si deciderà di fare la marmellata con le bacche di rosa. Un altro fatto interessante è che questa rosa è quasi completamente insensibile agli agenti inquinanti, così è adatta anche in prossimità di luoghi trafficati come i parcheggi aziendali.
E per finire, visto che senza fiori non riesco a stare, per abbellire l’esterno del mio ufficio mi sono procurata delle piante di “rosa di natale” (ellebori). È facile da reperire in tutti i negozi, sta benissimo al gelo e non ha praticamente bisogno di cure. Le colloco in un contenitore adatto davanti all’ingresso così rende piacevole l’arrivo in ufficio. A primavera le pianto in terra, non al sole, dove cresceranno e fioriranno per anni.