LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
“Il mercato è un vero mercato quando non produce solo ricchezza ma soddisfa anche attese e valori etici”, sostiene l’economista Amartya Sen.
Può oggi un’impresa curarsi unicamente del proprio profitto? O è forse anche tenuta a conoscere, valutare e soddisfare le esigenze, non solo economiche ma sociali, ambientali e culturali della società esterna, sempre più attenta e critica nei confronti del suo operato? “Impresa” ed “etica” sono due termini inconciliabili nella realtà contemporanea? Si tratta di un dibattito multidisciplinare aperto e in continua evoluzione a livello mondiale: la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI o in inglese CSR come Corporate Social Responsibility) e i suoi strumenti comunicativi.
Un dovere e un diritto, quindi, rendere conto al proprio cliente – come anche al territorio – delle politiche, delle strategie, dell’etica: insomma dell’attività in generale di un’azienda. L’impresa, aderendo a principi che si ispirano alla CSR, dichiara di operare una scelta nei confronti della società e dell’ambiente in cui è inserita. Non vende, di conseguenza, solo dei prodotti, ma tutta la cifra culturale ed etica del suo sistema-azienda. In particolare la “Teoria degli stakeholder” dell’americano Freeman (primi anni ’80) sottolinea come tutti i portatori di interessi (appunto gli stakeholder) acquisiscano dignità diventando soggetti attivi che si relazionano con l’impresa e influiscono sul suo agire. Secondo tale teoria tutti questi portatori di interesse acquisiscono un ruolo attivo nella creazione di valore da parte dell’impresa e non si limitano a subire le conseguenze dell’operato della stessa. Altro filone di studi che si sviluppa sempre negli Stati Uniti è quello della Business ethics: esso si concentra sul versante morale, ponendo al centro i valori etici che devono fondare i comportamenti delle imprese.
La definizione di Responsabilità Sociale d’Impresa più diffusa e dibattuta è quella pubblicata nel 2001 dall’Unione Europea: “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, 2001). Da qui l’indicazione di alcuni strumenti da adottare come il bilancio sociale, le certificazioni (tra le altre, quella etica SA 8000). Oggi la CSR è definita come “la responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società” (nuova comunicazione del 25 ottobre 2011 – n.681 – con cui la Commissione Europea riesamina e supera la nozione espressa nel precedente Libro Verde). Le politiche nazionali ed internazionali hanno favorito, anche con la costituzione di commissioni ad hoc in strutture vocate come l’ONU e con l’emanazione di linee guida e documenti d’indirizzo, la nascita di una coscienza imprenditoriale improntata ad un business responsabile. Anche in Italia il dibattito non si è fermato al mero confronto verbale o scritto, ma ha visto un’applicazione concreta in best practices, alcune anche molto illustri.
Recentemente è nata anche una nuova declinazione di Responsabilità Sociale, che viene riferita non solo alla singola impresa ma a tutta la collettività ed è particolarmente indirizzata per la realtà italiana a causa della composizione territoriale fatta di piccole-medie imprese, tendenzialmente raggruppate in distretti industriali. La strategia della Responsabilità Sociale d’Impresa per stimolare le aziende ad assumere comportamenti responsabili viene ora calata in un nuovo contesto, dove i soggetti promotori sono tutta la Comunità e il territorio nel quale vivono e operano i diversi portatori di interesse. Il passaggio da una “responsabilità individuale” ad una “responsabilità collettiva” ha l’obiettivo di accompagnare le istituzioni e le organizzazioni (pubbliche e private; profit e non profit) in un percorso di costruzione condivisa dove le giuste istanze economiche vanno coniugate con le attenzioni sociali e ambientali nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. La CSR territoriale ha, quindi, come scopo quello di migliorare la qualità della vita della Comunità.