Interconnessione e Industria 4.0
Impianti, persone e informazioni che comunicano
Quando si parla di Industria 4.0 si pensa all’innovazione digitale nei processi aziendali che, secondo gli scienziati, sta portando verso la quarta rivoluzione industriale, dopo la prima legata alla macchina a vapore (fine 1700), la seconda alla produzione di massa (inizi del 1900), e la terza all’avvento dei primi computer nelle fabbriche (1960-1970). Ma è vero anche che c’è chi dice che non si tratta di una rivoluzione industriale poiché le tecnologie in oggetto sono già note da tempo.
Iniziamo col chiarirci le idee su cosa s’intende per Industria 4.0. Smart Factory o Industria 4.0 è la definizione che si dà al comparto di aziende che adotta, in maniera congiunta, tecnologie digitali capaci di aumentare l’interconnessione tra sistemi fisici e informatici che possono interagire e collaborare tra loro. L’IoT (Internet of Things), ovvero l’Internt delle Cose, è un pezzo importante dell’Industria 4.0 perché è la componente che consente l’interconnessione.
Perché sembra prendere piede sempre di più nelle aziende? Perché a fronte di investimenti limitati si possono avere dei risultati importanti sui fatturati. Di per sé i sensori, che servono per i collegamenti dei dispositivi, e il cloud computing, che consente di lavorare senza fare dei grossi investimenti infrastrutturali, sono economicamente incoraggianti. Un bel risparmio per l’azienda che ottimizza tutti i processi di produzione abbassando drasticamente quella percentuale di errore che si ripercuote sul prodotto finito e sul fatturato. Tuttavia esistono ancora delle resistenze da parte delle imprese più che altro perché non si conoscono ancora bene i benefici e, mentre molte restano a guardare, altre preferiscono essere seconde. Una tendenza tutta italiana che rischia di rallentare il progresso.
L’investimento è fondamentale per la vita dell’azienda e il rischio per la stessa consiste nel non investire affatto. I fornitori di queste tecnologie consigliano di partire da progetti piccoli per scalare più velocemente in un secondo momento.
Alla base dell’Industria 4.0, prim’ancora della tecnologia, c’è una cultura manageriale proiettata al cambiamento e all’adozione di un nuovo business model. Si va verso l’applicazione di nuovi paradigmi digitali, che pone le basi per la nascita della Digital Enterprise. Per le aziende si tratta di un’evoluzione radicale, un profondo cambiamento delle relazioni con i clienti (per il 93% degli intervistati), un ripensamento dell’organizzazione e dei processi interni (87%), e una trasformazione del rapporto con i fornitori e altri attori a monte della filiera (85%), secondo l’undicesima edizione della CIO Survey, l’indagine realizzata su circa 70 responsabili ICT delle realtà private italiane, promossa da Capgemini Italia, Cisco, Tim, e condotta da NetConsulting Cube.
Secondo il report “The Internet of Things 2017” di Business Insider, da qui ai prossimi 5 anni ci saranno in circolazione 22,5 miliardi di dispositivi IoT (considerando che nel 2016 eravamo a quota 6,6 miliardi). Il problema grosso è rappresentato dalla sicurezza. Come sempre è necessario il buon senso prima di tutto e una buona dose di skill sempre più allargate. Un’azienda che decide di intraprendere questo percorso deve partire da un’accurata e capace progettazione, magari effettuata coinvolgendo risorse in grado di considerare tutti i molteplici aspetti della possibile progettazione, spesso una fase sottovalutata dall’azienda. Crescono anche le competenze di chi si occupa di sicurezza che, oltre a quelle tecniche e di analisi, devono comprendere un’ottima capacità di gestione di situazioni, eventi e persone.
E le imprese italiane a che punto sono a livello tecnologico? Numerosi studi attestano un generale ritardo delle imprese italiane per quanto riguarda l’introduzione di nuove tecnologie (l’età media dei macchinari di produzione del Paese è la più alta registrata negli ultimi 40 anni, 12 anni e 8 mesi secondo dati del 2014) a causa di un generale rallentamento degli investimenti industriali che genera obsolescenze degli impianti. L’Industria 4.0 può cambiare questo trend, ed il Piano del Governo offre un’importante opportunità alle imprese, molto apprezzata dalle aziende.