INNOVAREA: IL NUOVO RINASCIMENTO E L’IMPRESA SIGNIFICANTE

INNOVAREA: IL NUOVO RINASCIMENTO E L’IMPRESA SIGNIFICANTE

Innovarea ambisce a promuovere la significatività dell’impresa in quanto creatrice di nuovi posti di lavoro legati all’esclusività del territorio, e il significato dell’impresa in quanto creatrice di nuovi concetti liberati dalla varietà del territorio e veicolati ai clienti e alla società attraverso i suoi prodotti, i suoi processi e le sue modalità di relazione.

“Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?” si chiedeva quasi sessant’anni fa Adriano Olivetti rivolgendosi ai lavoratori di Pozzuoli. La risposta, affermativa, sembra arrivare oggi dal progetto di innovazione strategica Innovarea che, come si legge nel suo Manifesto: “… vuole promuovere un movimento di imprese sincronizzate la cui impresa comune sia guidare un nuovo rinascimento facendo leva sul patrimonio civile, culturale, naturale e artigianale che caratterizza l’Italia, abbandonando i pessimismi legati ai problemi strutturali del Paese e i protagonismi ostacoli alla maturazione del sistema Paese”. E per avviare questo “movimento” il progetto Innovarea – che vede coinvolta la Regione del Veneto, Confindustria Veneto, l’Università Ca’ Foscari Venezia ed il cui Manifesto è alla base del programma del nuovo presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria, Alberto Baban – fa leva sulle “imprese significanti”.

“Innovarea ambisce a promuovere la significatività dell’impresa in quanto creatrice di nuovi posti di lavoro legati all’esclusività del territorio” spiega Carlo Bagnoli, docente di innovazione strategica a Ca’ Foscari e “ideologo” del gruppo di progetto. Che continua: “Ambisce anche a promuovere il significato dell’impresa in quanto creatrice di nuovi concetti liberati dalla varietà del territorio e veicolati ai clienti e alla società attraverso i suoi prodotti, processi e modalità di relazione”. Il docente fa leva sul contrario del concetto di “significatività” per spiegarlo più precisamente: “L’impresa insignificante crea poco valore per i clienti e la società. Creando poco valore si concentra sulle modalità più efficaci per appropriarsi della parte più rilevante perché ritiene che il vero problema sia dividere quel valore. Si alimenta così un circolo vizioso che porta a creare ancora meno valore per i clienti e la società” mentre l’impresa significante crea molto valore per i clienti e la società. “Creando molto valore si concentra sulle modalità più efficaci per distribuirne la parte più rilevante – spiega ancora Bagnoli – perché ritiene che la vera soluzione sia moltiplicarlo. Si alimenta così un circolo virtuoso che porta a creare ancora più valore per i clienti e la società”. Insomma: “significante” sta per “particolarmente significativo” ma anche per “capace di creare significati”. E la sfida lanciata dal progetto sta proprio qui: nel condividere significati per generare valore.

Il “cambiamento” invocato quotidianamente dalla politica, dal sociale passando per l’universo imprenditoriale può contare su risorse economiche praticamente nulle. Il passaggio obbligato quindi è la valorizzazione di conoscenze e di strumenti già esistenti. Queste sono le basi su cui il team di Innovarea – progetto cofinanziato dalla Regione del Veneto nel quadro delle iniziative per l’innovazione del sistema produttivo previste dalla Legge Regionale n. 9 del 2007 – sta lavorando ormai da lungo tempo per lanciare una sperimentazione che muove proprio in questa direzione. Una sperimentazione, riguardante tutti i settori trainanti dell’economia regionale, che vuole realizzare un cambio di passo per consentire alla crescita economica di riprendere la corsa interrotta all’inizio della crisi.

Il progetto chiama quindi a raccolta i grandi imprenditori delle piccole e medie imprese italiane, a cominciare appunto da quelli del Veneto, per renderli ancora una volta protagonisti nell’attuale contesto competitivo. E vuole renderli protagonisti attraverso le “re-startup”. Ossia? “Si tratta di coltivare idee imprenditoriali innovative facendo nascere nuove imprese – spiega ancora Bagnoli – inserendole però in imprese già esistenti. Per garantirne l’implementazione grazie a strutture e capacità manageriali già sperimentate e affermate”.
Nel contempo, attraverso lo sviluppo di specifiche attività di ricerca, Innovarea intende identificare la reale natura dei fattori di successo di realtà eccellenti che il territorio esprime e, in particolare, di quelle che sono riuscite a reagire alla crisi mantenendo o addirittura migliorando le proprie performance economiche, le cosiddette imprese “antifragili”. Lo scopo della ricerca è studiare queste realtà e “celebrarle”, offrendosi come vetrina per i loro risultati e valorizzandone il ruolo sociale rendendole “pietre angolari” di ecosistemi di business.

In sintesi quindi il progetto Innovarea punta a stimolare un nuovo rinascimento italiano anche accompagnando le imprese a gestire la tensione dei paradossi che si trovano a vivere lungo le dimensioni dello spazio (singolo o sistema?), del tempo (tradizione o innovazione?), del rapporto tra quantità e qualità (piccolo o grande?), della conoscenza (teoria o pratica?), non perdendo di vista nel contempo il valore fondante della centralità della persona e insieme premiando l’ “eccellenza imprenditoriale”, l’ “economicità aziendale” e la “differenza italiana”, sintesi di un lunghissimo e raffinato processo culturale. E facendo leva sulla capacità diffusa tra i nostri imprenditori di “fare impresa” creando nel contempo una massa critica di soggetti che agiscono insieme su tematiche strategiche.

Istituzioni e persone che hanno desiderio di mettersi in gioco per realizzare quel futuro, prospero e sostenibile, cui tutti ambiamo.