INFRASTRUTTURE INFORMATICHE

INFRASTRUTTURE INFORMATICHE

Franco Pellizzari, IT Infrastructure Account Manager Sistemarca Srl.
Qualsiasi soluzione gestionale, e i servizi a essa connessi, per poter funzionare necessita di un’infrastruttura informatica di base efficiente e funzionale. Si tratta di piattaforme tecnologiche che comprendono componenti software (sistemi operativi) e hardware (data center, server, storage, sistemi di rete, sistemi di backup) base per fare “girare” correttamente tutte le applicazioni e i servizi di gestione. Diverse sono le tematiche che possono spingere ad intervenire su questi assetti attraverso veri e propri progetti di potenziamento o servizi di supporto. Analizziamole insieme.

Quali le principali problematiche che spingono le aziende ad intervenire sull’infrastruttura informatica?
Le tematiche che spingono un’azienda a metter mano al proprio assetto informatico sono talmente diverse e numerose, che è pressoché impossibile stabilire una classifica delle priorità. Possiamo tuttavia tentare di sintetizzarle in quattro macroaree.

Efficienza dell’infrastruttura. Utilizzare e gestire meno dispositivi per fare le stesse cose, o utilizzare gli stessi dispositivi per fare più cose, significa aumentare l’efficienza dell’infrastruttura: si diminuisce così il TCO (costo di acquisto e di implementazione, costi energetici, costi di manutenzione, minore impegno di risorse umane, ecc.) ottenendo di fatto un minore costo unitario per virtual machine, o per utente, o per reparto, a seconda di come il controllo di gestione classifica i costi. Le tecnologie attuali, se ben applicate, consentono di ottenere enormi miglioramenti rispetto al passato e, nell’ottica di perseguire la migliore efficienza per tutti i reparti aziendali, anche l’area IT potrà contribuire in questo senso.

Continuità del servizio. La necessità di ottenere dalla propria infrastruttura le migliori garanzie di continuità di servizio, per quanto non sempre riconosciuta, è sempre maggiore. La tolleranza al fermo dei servizi varia da azienda ad azienda, e anche all’interno dell’azienda stessa le criticità sono diverse, ma non si può prescindere dal valutare almeno un livello minimo di tutela che è oggi ottenibile con investimenti anche molto limitati. L’implementazione di una soluzione in alta affidabilità piuttosto che l’integrazione tra l’esistente e un più complesso sistema in disaster recovery, locale o in cloud, rappresenta una problematica fra le più ricorrenti.

Specifiche necessità aziendali. L’implementazione di un nuovo ERP o di nuovi servizi applicativi, l’apertura di un nuova linea di produzione, una nuova sede, una fusione aziendale, l’accorpamento o la delocalizzazione di stabilimenti produttivi o di semplici branch offices: sono tutte situazioni che impattano anche sul sistema informatico aziendale che dovrà essere quantomeno rimodulato, se non addirittura sostituito, in funzione della nuova situazione venutasi a creare. In questo caso, tanto più l’infrastruttura è stata progettata e realizzata in un’ottica di flessibilità e modularità, tanto meno sarà l’impatto degli interventi di integrazione o modifica dell’assetto IT preesistente.

Obsolescenza. Una volta raggiunto un alto livello di obsolescenza, il mantenimento di un adeguato livello di efficienza ed affidabilità dell’infrastruttura IT impone dei costi di manutenzione, di aggiornamento e di gestione spesso maggiori rispetto all’acquisto di un nuova infrastruttura. Inoltre, il continuo sviluppo di applicazioni che sfruttano tecnologie sempre più moderne è causa di incompatibilità talvolta generazionali. Rinunciare ad utilizzare nuove soluzioni perché non compatibili con l’assetto in uso talvolta significa pagare uno scotto troppo alto in termini di competitività e di redditività. Ragione sufficiente, se non vincolante, per intraprendere un percorso di aggiornamento e ottimizzazione dell’infrastruttura IT.

Quali sono i criteri che un’azienda dovrebbe tener presente per scegliere il progetto e il partner tecnologico più adeguati alle proprie esigenze?
Banalmente verrebbe da rispondere che un’azienda deve scegliere il progetto che meglio risolve le proprie specifiche problematiche. Oggi le soluzioni disponibili sono così tante e varie, a volte in alternativa fra loro, a volte integrabili, che si corre il rischio di perdersi e optare per soluzioni sovradimensionate o sbilanciate. Un’obiettiva valutazione di quanto disponibile sul mercato, con un occhio ai budget, combinato con le necessità immediate e del prossimo futuro dell’azienda sono la ricetta sempre valida per ottenere il “vestito su misura” che alla lunga paga sempre. Per quanto riguarda il partner più adeguato, alcune considerazioni:

Partner mono-brand o multi-brand. È probabile che un partner mono-brand faccia di tutto per far diventare l’unica soluzione per lui vendibile quella più efficace. Ma il partner che è multi-brand e ha la possibilità di commercializzare più prodotti, essendo certificato presso un numero ampio di vendor e avendo a disposizione più competenze, potrà scegliere per ciascun componente il meglio per quel cliente, facendosi garante della perfetta compatibilità dei componenti e dell’efficacia del risultato finale.

Affidabilità. Beh, se anche i dati in un’azienda, ed il sistema informatico che li gestisce, sono un patrimonio da guardare con attenzione e premura, consapevoli che dalla disponibilità e dall’efficienza di quel sistema dipende buona parte della produttività e redditività dell’azienda stessa, credo che il partner che meglio di altri mi garantisce stabilità, affidabilità competenza, sia quello su cui cadrà più naturalmente la scelta.

Esperienza e competenza. Infine, le priorità delle aziende si possono differenziare, e anche di molto, da caso a caso: talvolta viene preferita la soluzione tecnologicamente più all’avanguardia, a volte quella più conservativa, o quella di un partner geograficamente più vicino, o più banalmente quello con l’offerta più economica. Ma alla fine tutti chiedono ad un’infrastruttura informatica semplicemente di funzionare, e bene. E solo un partner esperto, stabile e competente, in grado di interpretare le dinamiche e le esigenze del cliente fino a costruire per lui quel “vestito su misura” citato sopra, costituisce la spalla su cui poter sempre contare.

Attilio Cuccato, Responsabile Servizi e Prodotti, e Coordinatore Operativo Ekipment Srl.
Quali sono le principali problematiche aziendali per le quali si richiede l’intervento di una società di servizi di assistenza tecnico-sistemistica?
Lo sviluppo e l’ampliarsi dei sistemi informativi presso le aziende aumentano a loro volta in maniera esponenziale quelle che sono le implicazioni relative alle necessità di supporto, gestione e mantenimento delle stesse. Svariate possono essere le necessità da parte dei clienti ma quasi tutte partono dalle esigenze evidenziate di seguito.

Risposte a eventi straordinari o non prevedibili. Un guasto hardware o un problema sistemistico, che a loro volta possono avere molteplici cause: ambientali, per infezioni virali, legate alla sicurezza o per un banale aggiornamento non andato a buon fine. Più le aziende sono strutturate e meno possono affidarsi al caso. Cercheranno quindi un partner che potrà assicurare loro un controllo continuo esternalizzando in questo caso il monitoraggio e il management della loro infrastruttura. Questo permetterà loro di anticipare eventuali disservizi. Sempre in un’ottica preventiva, aziende con necessità più contenute potrebbero richiedere un controllo periodico, ossia un “check up” sistemistico da remoto per verificare la buona efficienza dei sistemi, hardware o software.

Attività programmabili. In alcuni casi la Direzione IT potrebbe aver bisogno di personale esterno all’azienda che la supporti in attività temporanee di manutenzione o help desk, per le quali sarebbe poco produttivo utilizzare personale interno.

Assistenza sistemistica specializzata. Oppure le sue richieste andranno alla ricerca di skill maggiori, nel caso ad esempio di aggiornamenti dei sistemi o migrazioni di piattaforme.

Analisi e studi di fattibilità. O ancora, trovandosi di fronte ad un calo di performace, sarà urgente un’analisi più approfondita attraverso un assessment generale propedeutico a identificarne le possibili cause. Nell’ambito di progetti di revisione o potenziamento dei sistemi in uso, l’assessment potrebbe essere richiesto come attività propedeutica ad uno studio di fattibilità vero e proprio.

Consulenza. Diverse ancora le richieste dal Management e dalla proprietà di un approccio più consulenziale. Probabilmente meno specialistico, ma con una visione più allargata e in grado di sondare varie tematiche, in alcuni casi anche esterne o solo in relazione parziale con l’IT. Importante per l’azienda cliente è che il consulente riesca a capire le sue necessità, individuando le problematiche reali e quelle percepite. Per il consulente invece la sfida più grande sarà far emergere quelle nascoste, sommerse dalla quotidianità e dalle scelte acquisite.

Formazione. Dall’area IT potrebbero arrivare richieste di formazione di tipo più pragmatico. Non corsi canonici, in aula o via web, dove un docente spiega e i partecipanti ascoltano, ma un tipo di formazione in affiancamento al consulente per figure IT interne all’azienda e già in possesso di competenze che necessitano solo di un aggiornamento specialistico. Un tipo di formazione che noi definiamo “on the job”.

Quali gli aspetti a cui un’azienda dovrebbe prestare maggiore attenzione per scegliere il partner adatto alla gestione delle problematiche sopra descritte?
Direi che, seppur banale, il criterio principale che un’azienda dovrebbe adottare nella scelta di un partner è sempre “il miglior servizio al prezzo più basso”. Certamente i contenimenti dei costi che le aziende devono affrontare portano spesso a valutare prima di tutto il prezzo, confidando nella qualità. Tuttavia, quali sono i criteri per capire se un partner è veramente in grado di mantenere quello che un po’ tutti vanno a dire e scrivere quando si tratta di servizi rivolti all’IT? Ecco una serie di domande che un’azienda potrebbe tener presente nella valutazione di una società di consulenza e assistenza per valutarne solidità, competenze, esperienza, approccio consulenziale.

La società che sto valutando ha le competenze necessarie? Se si, sono queste supportate da un numero importante di realizzazioni? Ha delle certificazioni sulle soluzioni e i prodotti che installa o supporta? Da quanto tempo è stata fondata la società? Come è strutturata e che fatturato ha? Da quante persone è composto lo staff tecnico? La società può assicurare un servizio di monitoraggio 24x7x365 e un supporto remoto sempre presidiato? Ha tecnici sempre reperibili telefonicamente? Che tempi di reazione ha nel caso dovessi contattarla? Come è possibile contattarla? Si può contare sull’affiancamento al mio personale IT da parte dello staff tecnico della società consulente?

Se fossi un’azienda cliente prima di tutto andrei a verificare questi criteri. Poi il prezzo. Aldilà di ciò che può essere scritto o non scritto nei contratti, capirei molto bene e nel dettaglio ciò che viene offerto. Certo quello che si va a firmare nell’adesione ad un contratto è molto importante, tuttavia sono convinto lo siano maggiormente i rapporti personali e la fiducia che solo col tempo si instaureranno significativamente nel rapporto tra un cliente e l’azienda di servizi che lo supporterà. La fiducia resta ancora un fattore fondamentale e non è qualcosa che si può mettere nero su bianco. La si conquista rendendosi sempre disponibili, affrontando le criticità efficacemente, gestendo sempre e comunque le eventuali lamentele, prendendosi le proprio responsabilità.