EDITORIALE – NUMERO 7
di Gian Nello Piccoli
Nella seconda metà degli anni ’90 le Nazioni Unite hanno invitato le grandi aziende a definire accordi commerciali che contemplassero e tutelassero i diritti umani di base, quelli connessi al rispetto dei lavoratori ma anche dell’ambiente circostante. Da allora sono stati fatti grandi passi avanti, soprattutto nella “cultura d’impresa”, ossia quel sistema di valori etici e morali condiviso dalla Comunità in cui l’azienda opera.
Ed oggigiorno, in un mondo interconnesso e globalizzato, l’adozione di atteggiamenti socialmente responsabili è ritenuta obbligatoria se non vogliamo compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. Per questo dobbiamo portare avanti l’opinione secondo cui l’impresa ha una dimensione etica, oltre che una economica e giuridica.
Per la nuova classe imprenditoriale si tratta di un cambiamento culturale strategico: si cerca il profitto e la competitività ma con un investimento i cui benefici pervadono tutta la Comunità di appartenenza. Perché l’impresa non è più “altro dal contesto”, ma è stimolo di progresso e d’inclusione sociale nel rispetto dell’ambiente di riferimento.
Logyn n.07 vuole parlare di CSR (Corporate Social Responsability) perché la Responsabilità Sociale d’Impresa (in sigla RSI) è la nuova sfida di tutte le società, piccole e grandi, e perché non si può improvvisare.
La CSR deve nascere da una cultura orientata alla trasparenza e alla consapevolezza che l’adozione di pratiche socialmente responsabili produca effetti positivi, sia sul versante della qualità dei rapporti con le parti interessate sia su quello delle relazioni con i collaboratori interni ed esterni.