Editoriale – numero 4
di Gian Nello Piccoli
È trascorso un anno dalla nascita di Logyn. Per l’ultimo numero del 2013 la nostra Community ha voluto volgere lo sguardo alle università e ai centri di ricerca, al loro rapporto con il mondo del privato e soprattutto con quello dei nostri giovani.
Poiché istruzione e innovazione sono due chiavi essenziali per la crescita di una società, ci siamo posti delle domande e le abbiamo rivolte ai responsabili di alcuni istituti di istruzione riconosciuti come eccellenze. Realtà che dovrebbero contribuire a immaginare scenari e orizzonti nuovi per la cultura nazionale. E che, ai tanti studenti, dovrebbero trasferire conoscenze, skill e relazioni con il mondo del lavoro: ovvero reali opportunità e l’abilità di essere competitivi e appetibili, in Italia come all’estero.
Siamo, dunque, alla ricerca di esempi che realmente offrano alta istruzione, calibrata ai tempi che viviamo, includendo un rapporto diretto tra formazione e lavoro, con attenzione alle nuove professioni e all’innovazione.
Sembra, infine, che esista nel nostro Paese un gap netto tra università nuove e storiche. Da una parte centri moderni, nati dallo stimolo di professionisti in costante aggiornamento, che trasferiscono saperi e promuovono relazioni con il mondo del lavoro. Dall’altra centri chiusi in tradizioni secolari, dove non mancano esempi d’eccellenza, ma legati spesso alle capacità e alla passione del singolo.
Augurando ai lettori di Logyn un sereno Natale e un nuovo e migliore anno, lascio in sospeso questa considerazione: i risultati della ricerca non dovrebbero mai restare patrimonio di una ristretta cerchia, ma declinarsi e spendersi per il bene di tutta la collettività. Perché proprio dallo sviluppo della comunità nascono le opportunità per i nostri giovani, che andrebbero inclusi fin da subito nel processo di evoluzione e non lasciati come spettatori marginali in attesa del loro turno!