EDITORIALE – NUMERO 17
di Gian Nello Piccoli
L’Era intelligente è il tema di questo numero. Una definizione che a primo impatto potrebbe far sembrare l’era precedente “ignorante” ma che, in realtà, rimanda ad una percezione, quella di essere davvero oltre ogni immaginazione. Siamo di fronte alla materializzazione dell’intelligenza umana e alla nascita di macchine capaci di coadiuvare l’attività dell’uomo in tutte le sue sfaccettature.
In questo numero parliamo di analisi predittive, intelligenza artificiale, big data analysis, cloud, ma alla base di tutto questo c’è un algoritmo che diventa sempre più sofisticato, tanto da trasformare il dato in una decisione. Ed è l’insieme di quelle decisioni che poi permette a chi guida un’azienda, o una sua parte, di fare piani strategici. Una rivoluzione digitale ma soprattutto di pensiero: ci stiamo abituando a pensare in grande perché abbiamo una macchina sempre più potente che mette in ordine questi pensieri e ci aiuta ad elaborarli.
C’è l’opportunità, per le aziende, di fare davvero la differenza. Con l’unica condizione, di lasciare spazio alla conoscenza. La tecnologia, infatti, va a grande velocità ma, i dati parlano chiaro, abbiamo imprenditori che hanno bisogno di tempo e conoscenza per poter operare dei reali cambiamenti nelle imprese.
È nostro preciso dovere, prima di proporre l’ultimo ritrovato tecnologico, trasferire una “cultura digitale” che metta l’imprenditore nella condizione di capire quali sono i vantaggi competitivi a cui va incontro nel mercato in cui si trova ad operare. Questo richiede uno sforzo maggiore anche a noi, la capacità di essere “visionari” sui temi fondamentali della digitalizzazione.
Il 5G, per esempio, era futuro ieri ma oggi è un’opportunità di sviluppo reale, soprattutto per le piccole e medie aziende. Una rete più stabile ed efficiente, infatti, è l’infrastruttura fertile di una valida Business Continuity. Il nostro compito è, appunto, quello di spiegare tutto questo, alle aziende per certo ma anche alle istituzioni, che sempre di più stanno recependo l’esigenza di una collaborazione all’interno di questo scenario e stanno producendo iniziative in risposta a questa stessa domanda.
Il progetto S.M.A.C.T., il primo Competence Center del Triveneto di cui facciamo parte, ne è un esempio: un pull di operatori, tra aziende e università, che si unisce per trasferire la digitalizzazione alle aziende. Un’idea che sposa il nostro obiettivo: rendere consapevoli le nostre imprese di una trasformazione digitale che può rimetterle sul mercato con energia rinnovata, più competitive e perfettamente in linea con la rivoluzione 4.0 in atto.