EDITORIALE – NUMERO 11
di Gian Nello Piccoli
L’esplorazione è il tema di Logyn 11 che abbiamo voluto affrontare interpretando il concetto secondo diverse declinazioni. Quello che abbiamo imparato è che l’esplorazione è un aspetto della vita di ciascuno di noi, ci ha portato a quello che siamo oggi e inevitabilmente si riflette sulla società, sull’ambiente, sul lavoro e sulle persone che viviamo e conosciamo.
La pluralità delle interviste di questo numero in particolare fa riflettere sul fatto che l’esplorazione è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi. Si inzia con uno sguardo alla cultura storica linguistica e un’intervista al professore Luciano Canfora, che ci spiega come non si possa prescindere dallo studio e dall’esplorazione di una lingua, antica o moderna, per capire le sfumature e le radici di un popolo. Logyn racconta poi che, in alcune aziende, nelle risorse umane, l’esplorazione dei talenti è una modalità per trovare profili che non rispecchino solo i canoni professionali classici ma identifichino, in maniera strutturata, condivisa e globale, figure adeguate a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità e di guida dell’azienda verso sfide future.
Per altre aziende sul mercato, invece, esplorazione significa nuove modalità di lavoro, informali, più attente ai rapporti tra le persone: ossia, responsabilità piena ai collaboratori che lavorano e gestiscono l’orario di lavoro in modo autonomo e con frequenti interazioni con la dirigenza.
È interessante vedere come ognuno riesca a fare dell’esplorazione una metodologia di crescita: che sia un’azienda o che sia un artista, tutto va nella direzione di implementare la conoscenza. Questa, a seconda dei casi, porta all’ottimizzazione delle performance aziendali, della vita personale e del lavoro creativo.
Nel Medioevo i primi esploratori furono commercianti che andavano nelle lontane terre d’Oriente per acquistare nuove mercanzie, perché quelle esistenti non erano più sufficienti. Oggi, come allora, esploriamo nuove vie per fare impresa perché quello che c’è non basta più, forse per motivi diversi. È la crisi che ci porta verso l’esplorazione, di nuove possibilità di vita, di lavoro e sociali.
Nella criticità del periodo l’azienda italiana, oggi, ha una concreta possibilità di emergere e di imporre al mondo la sua grande abilità di innovarsi e reinventarsi. A noi imprenditori, un po’ esploratori moderni, il compito di guidarla in questo viaggio affascinante.