EDITORIALE – NUMERO 10

EDITORIALE – NUMERO 10

di Gian Nello Piccoli

Lungo la via dell’innovazione, si è aperto con questo titolo il numero 00 di Logyn e oggi il n.10 rappresenta una tappa importante che abbiamo pensato dovesse dare un seguito alla via intrapresa. Parleremo della parte più estremizzata dell’innovazione tecnologica: l’Intelligenza Artificiale (IA).

La fantascienza ci propina macchine intelligenti al pari dell’uomo, con tutte le implicazioni che ne possono derivare, di natura etica e non solo. Fortunatamente la realtà è molto diversa, perché l’Intelligenza Artificiale sta progredendo per scomparti. Il panorama raccontato in questo numero vede una carrellata di ospiti che raccontano i progetti e i progressi in atto che portano l’IA in diverse direzioni: domotica, deep learning, smart city, assistenza socio-sanitaria, medicina, auto.

Nessun pericolo che un androide possa avere la supremazia sull’uomo e che l’IA possa nuocerci in qualche modo. Il risultato che gli scienziati si auspicano è che la tecnologia diventi trasparente, non invasiva e che prenda parte dell’esistenza dell’uomo in modo naturale. L’unico scopo è semplificare la nostra vita migliorandone la qualità.

Il matematico Piergiorgio Odifreddi ha detto nella sua intervista di punta di questo numero: “L’IA non può essere deleteria, ma è dove la stupidità umana può spingersi attraverso l’IA che può creare dei problemi”.

Il lavoro in tutto questo che sviluppi potrà avere?
Per noi imprenditori se, da una parte, può significare sostituire con le macchine determinate figure operative legate a mansioni meccaniche spesso alienanti, dall’altra, significa compensarle con figure più specializzate nell’ambito IT. Quindi, si può dire che si sta assistendo anche al miglioramento della qualità delle professioni.

L’Italia dell’Intelligenza Artificiale lavora ma non abbastanza. Emerge forte la consapevolezza di avere molti talenti e progetti scientifici di grande rilievo che hanno difficoltà a imporsi per la forte burocrazia. Per questo noi imprenditori dobbiamo avere un ruolo importante nel sostegno al mondo delle università e della ricerca, ma a mio avviso abbiamo la necessità che anche le forze politiche ci supportino in modo “intelligente” e collaborativo in questa direzione.