CREATIVITÀ: LA CAPACITÀ CHE SALVERÀ IL MONDO
La creatività nasce con l’uomo. Grazie a questa straordinaria potenzialità della mente, l’uomo ha modificato il mondo creando strumenti utili alla sua sopravvivenza e alla sua evoluzione. Per lunghissimo tempo la capacità di creare è stata considerata un potere magico riservato solo a persone eccezionali. Solo una quarantina di anni fa ricercatori americani ed europei hanno iniziato ad interessarsi sistematicamente a questa capacità.
Lo studio della creatività ha i suoi avi in Europa con Eraclito, Socrate, Leonardo, Cartesio, ma è negli Stati Uniti che prende una forma strutturata come metodo di ricerca di idee innovative per le aziende. Secondo un’indagine Eurisko – ancora del 2004 – la visione italiana sulla creatività è “contradditoria”: per un intervistato su due la creatività è importante negli ambiti della moda (60% di risposte positive), della cucina (43%) e dell’artigianato (37% di risposte positive); per poco più di uno su venti la creatività è importante per il settore economia (6% di risposte positive). Per la maggior parte dei giovani universitari intervistati la creatività si risolve nel rompere (ovvero trasgredire) le regole. Mentre le élite produttive (professionisti, imprenditori) dichiarano che creatività vuol dire talento e tenacia, conoscenza, competenza, sfida per ottenere risultati che hanno valore.
Alla domanda: “l’Italia è un Paese creativo?”, il 58% degli intervistati dichiara che l’Italia è un Paese (molto o abbastanza) creativo: ci credono soprattutto gli over 64, mentre il picco negativo si registra per i giovani e gli adulti in prepensionamento. Gli ambiti italiani di creatività sono però circoscritti alla moda (60%), e alla cucina, (43%), in second’ordine ad arte, pubblicità e design. Poco o per niente creative appaiono le aree determinanti per lo sviluppo del Paese: politica (9%), insegnamento (9%), università (8%), stampa (8%), economia (6%), finanza (5%). Tra le regioni ritenute più creative spicca la Lombardia (49%), seguita a distanza dalla Toscana, mentre prima per difetto di creatività viene ritenuta la Calabria, seguita dalla Sicilia.