ASCO TLC: Il viaggio dell’informazione sulle autostrade digitali

ASCO TLC: Il viaggio dell’informazione sulle autostrade digitali

La fibra ottica ha ed avrà sempre più spazio su interconnessioni geografiche di lunga distanza e sui domini aziendali ove la capacità e la qualità saranno necessari per il business. A parlarci del futuro delle autostrade digitali dell’informazione è Stefano Faè, nuovo presidente dell’azienda veneta leader nei servizi di telecomunicazioni a banda larga.

Cambio di presidenza: quali sono i propositi per la sua nuova stagione professionale?
L’esperienza in Asco Tlc e più in generale nel gruppo Asco Holding è assolutamente stimolante. Qui ho trovato un gruppo di persone capaci, volenterose e con il desiderio di contribuire ad un deciso cambio di passo. La società, dopo una fase di ristrutturazione e riorganizzazione, può finalmente guardare al futuro con una certa serenità. Stiamo costruendo un nuovo Data Center in totale autofinanziamento che prevediamo sia operativo per i primi mesi del 2016. Ci siamo posti l’obiettivo di incrementare i contenuti e i servizi da erogare ai nostri clienti anche attraverso l’ingegnerizzazione di nuove attività, con l’obiettivo di raccogliere idee, in partnership con soggetti sia interni che esterni al gruppo, che nei prossimi anni vorranno condividere i nostri progetti. Un’attenzione particolare verrà riservata alle esigenze dei nostri stakeholders (comuni), al mercato bancario, all’infrastrutturazione di quelle aree ancora in digital divide, alle soluzioni di Data Center e ad alto valore aggiunto, soprattutto per i nostri clienti business. Con un occhio sempre attento all’equilibrio di bilancio, al fine di poter garantire la continuità aziendale, destineremo una significativa parte dei nostri utili agli investimenti anche sul capitale umano, alla R&S e al brand in generale.

Asco Tlc nasce con l’obiettivo di ridurre il digital divide sul territorio: a che punto siamo?
L’iniziativa AscoTlc, nata in seno al gruppo Asco Holding Spa, era partita nel 2002 dopo aver rilevato che il ricco tessuto industriale della Marca Trevigiana era stato completamente dimenticato dagli investimenti dei grandi operatori nazionali. L’occasione di saltare fin da subito sul treno della larga banda è stata colta al volo dai Comuni soci di Asco Holding, costruendo così nella Marca una delle più grandi reti in fibra ottica tra le province Italiane a disposizione delle aziende trevigiane.
Per fare un esempio AscoTlc ha interrato nella sola provincia di Treviso circa 2.000 km di cavi ottici, mentre operatori nazionali quali Fastweb o Retelit non raggiungono quota 15.000 km su tutto il territorio italiano. Inoltre il nostro collegamento in fibra garantisce la massima velocità di trasmissione fino all’utente finale (FTTH, fiber to the home) anche in previsione di servizi sempre più evoluti.
Già nel 2009 AscoTlc aveva coperto il 93% delle aree industriali ed artigianali della Provincia; seppur non nelle intenzioni iniziali del progetto, ha poi dato il via nel 2010 a programmi di copertura anche del mercato domestico nelle aree più periferiche del territorio; per ottenere ciò assieme alla rete in fibra ottica sono state realizzati una cinquantina di ponti radio ed attrezzate 25 centrali Telecom Italia per diffondere la tecnologia Adsl. Quindi AscoTlc ha assolto il compito di anticipare il tardivo arrivo della tecnologia sul nostro territorio andando pure oltre gli obiettivi. I programmi di copertura dei grandi carrier nazionali nella regione Veneto avverranno forse entro la fine del 2015 e solo in seguito ai faraonici finanziamenti del Ministero dello Sviluppo.

La tecnologia oggi viaggia a grandi velocità, eppure sui territori esistono ancora delle difficoltà strutturali e culturali che rallentano questa velocità: lei che ne pensa?
Il problema del digital divide è sicuramente legato a difficoltà strutturali, ma anch’esse si riconducono comunque a risvolti espressamente culturali. In merito alle difficoltà strutturali da secoli lo sviluppo di qualsiasi territorio è sempre stato legato alla crescita degli investimenti che riducono le distanze ed aumentano i servizi. Infatti, da sempre lo sviluppo e l’urbanizzazione dà per scontato la costruzione di reti viarie, di reti di energia e di reti di servizi. Per contro il successivo avvento dell’era digitale in Italia non è stato l’occasione di affiancare alle infrastrutture tradizionali quelle prettamente digitali, tantomeno di sviluppare nuove aree che prevedessero fin da subito anche le infrastrutture digitali. Ancora oggi capita di trovare progettazioni di nuovi insediamenti che non prevedono cavedi, cablaggi e tubazioni dedicate alle nuove tecnologie. Inoltre, per quanto venga ritenuta essenziale la banda larga per lo sviluppo e la competizione con il mercato internazionale, i segnali di mercato indicano che parecchie aziende non vogliono o non possono investire su di essa, neanche minimi punti di percentuale del loro budget. Non è raro trovare aziende che spendano più nel lusso delle macchine aziendali che non nella connettività di qualità.

Cosa ci sarà secondo lei dopo la fibra ottica?
Per le soluzioni ad alte performance o di lunga distanza la fibra ottica sarà ancora protagonista per parecchi anni. Al contrario di altre tecnologie la vita dell’investimento infrastrutturale è pressoché eterna, ed è relativamente semplice ed economico scalare le velocità sostituendo i diodi che le illuminano.
La stessa fibra ottica di Asco Tlc è stata illuminata inizialmente con terminali che permettevano velocità di 100 mbit/s; negli ultimi 10 anni la rete è stata portata prima a 1 Gbit/s e poi a 10 Gbit/s. Invece per le necessità di medio cabotaggio si vede nel breve lo sviluppo di tecnologie wireless con prestazioni sempre maggiori.

Il mercato del cloud oggi rende l’informazione ubiqua, è comodo da una parte ma dall’altra aumentano i rischi sulla sicurezza dei dati: qual è la visione di Asco Tlc sull’argomento sicurezza?
Fino a qualche anno fa il mondo della rete era completamente sprovvisto di autorità di controllo e di strumenti di protezione delle informazioni delle aziende. Oggi la specializzazione della “malavita digitale” ha oramai raggiunto livelli di sofisticazione tali che la difesa delle aziende non è più affidabile ad operatori generici che fanno spendere alle aziende risorse in sola tecnologia elettronica. Asco Tlc si trova nella duplice posizione; da una parte incentiva l’apertura delle aziende alle autostrade digitali nazionali ed internazionali e dall’altro avvisa i propri clienti ed i loro integrator dei potenziali rischi che ciò comporta. In Asco Tlc è presente uno staff tecnico che si dedica esclusivamente al quotidiano “pattugliamento” delle autostrade informative aziendali e che insiste nel diffondere indicazioni alle aziende affinché affidino la sicurezza sì alla tecnologia, ma soprattutto alla implementazione di aspetti metodologici, procedurali volti ad controllo comportamentale efficiente ed efficace delle aziende. Anche in questo caso dovremo ricondizionare la nostra cultura, la nostra mentalità ed i nostri comportamenti per garantire la sicurezza dei dati pur fruendone nel modo più semplice possibile.

Qual è lo scenario delle telecomunicazioni in Italia rispetto ad altri Paesi?
In Italia, nei grandi centri urbani la tecnologia trasmissiva è stata messa a disposizione con poco ritardo rispetto alle nazioni più evolute. Laddove non si sono presentate iniziative quali quelle di Asco Tlc il problema invece è rimasto aperto più a lungo o non ancora del tutto chiuso; per le zone con bassa densità abitativa ed industriale il divario con il nord Europa permane alto.

Le reti possiamo definirle sempre più intelligenti: come vede il futuro delle comunicazioni e delle informazioni che viaggiano nell’etere?
Nel mondo digitale le reti wireless sono state usate inizialmente per sopperire alle difficoltà del territorio ed anche Asco Tlc ha seguito questa strada. Poi c’è stato l’avvento delle tecnologie HSPA (High Speed Packet Access) che hanno permesso la fruizione dei servizi digitali con velocità di tutto rispetto per i dispositivi mobili.
Ora con la sostituzione delle reti HSPA con quelle le più performanti delle famiglie LTE (Long Term Evolution) si è raggiunto un grado di maturità tale da poter affiancare alle reti di raccolta terrestri una copertura aerea. Queste potrebbero essere le giuste tecnologie per i prossimi decenni in attesa che la capillarità della fibra vada a raggiungere le percentuali di copertura simili alle nazioni più evolute.