ARIANNA FONTANA: UNA DONNA DA NUMERI OLIMPICI

ARIANNA FONTANA: UNA DONNA DA NUMERI OLIMPICI

Bambina prodigio dello short track con la prima medaglia olimpica a soli 15 anni. Oggi Arianna Fontana è una campionessa con tre Olimpiadi alle spalle, cinque volte Campionessa Europea, quattro argenti e tre bronzi ai Campionati Mondiali di short track. Arianna è sicuramente l’orgoglio dei ghiacci italiani.

Quando hai iniziato a pattinare?
Ho iniziato da piccola, ero affascinata dal pattinaggio a rotelle, lo avevo visto fare a mio fratello e ne ero rimasta incantata. Poi ho visto che un vicino di casa praticava il pattinaggio sul ghiaccio e mi sono detta: perché no?

Come sei arrivata a questo sport? Come è nata la tua passione per lo short track?
Sono passata dalle rotelle al ghiaccio, sono nata e cresciuta in un paese di montagna e sicuramente avevo più possibilità di trovare piste di ghiaccio che di cemento. Mi sono trovata subito bene, ho visto che più andavo forte e più mi divertivo. Perciò ho continuato e credo di aver fatto bene!

Quali caratteristiche sono necessarie per diventare una campionessa in questo sport?
Bisogna avere un mix di intraprendenza e di freddezza, la concentrazione è fondamentale, e credo che si possano raggiungere certi livelli solo attraverso un lavoro serio e costante. Poi anche un baricentro basso sicuramente aiuta!

Lo short track in Italia: come è la situazione?
Lo short track è davvero uno sport unico, per essere tra i migliori atleti al mondo devi essere forte sia fisicamente che mentalmente, devi essere paziente e tattico. Queste caratteristiche sono importanti anche per la vita, e questo è ciò che rende lo sport, non solo lo short track, importante per i bambini. Lo sport è una via per far crescere tutte le caratteristiche importanti per avere successo nella vita. Lo short track in Italia negli anni passati era più praticato e c’erano più iscrizioni da parte di bambini, e spero che dopo Sochi vedremo più bambini imparare a pattinare. Penso che ci sono più bambini interessati nel pattinaggio ma l’accessibilità a palazzetti del ghiaccio è veramente difficile in Italia. Il mio suggerimento per grandi e piccoli è di pattinare in ogni modo conosciuto. Comprate dei Rollerblade, andate all’aperto e pattinate intorno al vostro quartiere. Il pattinaggio è pattinaggio, e se lo ami, troverai la tua strada per il successo.

Qual è la tua giornata tipo di allenamento?
Inizio a pattinare la mattina molto presto, dopo pranzo ho una sessione di palestra e nel pomeriggio ancora allenamenti sul ghiaccio fino a sera.

Quanto sacrificio ci è voluto per arrivare alle Olimpiadi di Sochi?
Se vuoi arrivare alle Olimpiadi i sacrifici da fare sono molti ma assolutamente necessari. Ci sono voluti tantissimi allenamenti, giornate estremamente faticose dove praticamente ti svegliavi che era ancora buio e tornavi a casa con il buio. Non vedevi mai il sole! Però poi tutti i sacrifici sono stati ripagati con i risultati.

Sport e tecnologia: quanto interagiscono nel tuo ambito?
Sicuramente negli ultimi anni molto di più. La tecnologia ci aiuta a misurare con dati certi le nostre prestazioni e i nostri miglioramenti. In più i materiali che utilizziamo nelle gare con i pattini, gli occhiali o le tute possono fare la differenza adesso, oggi infatti si utilizzano materiali e design molto innovativi.

Parlaci delle tue vittorie più belle? Qual è la medaglia, tra le tante che hai vinto, che ti ha regalato maggiore emozione?
Metto a pari merito la prima che ho vinto alle Olimpiadi di Torino e il bronzo a Sochi nei 1500m. Sono state fantastiche perché forse un pochino inaspettate.

Fuori dalla pista, quali sono i tuoi hobby?
Mi piace moltissimo viaggiare, e anche darmi allo shopping sfrenato quando ne ho la possibilità. Sono orgogliosa di essere testimonial di Moncler, un brand prestigioso che rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo, e grazie a loro mi sono appassionata alla moda e ad una realtà della quale prima non ero a conoscenza.

Il tuo futuro sarà ancora sui pattini? I prossimi obiettivi…
Dopo un periodo per ricaricare le batterie, ho deciso di proseguire fino alle prossime Olimpiadi in Korea nel 2018. La medaglia d’argento a Sochi è stata una grandissima emozione, che mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca per come è andata la finale. Mi piacerebbe concludere la carriera vincendo la medaglia più importante: L’oro.