AKITE – L’IA al servizio del mondo retail
L’apertura mentale come mezzo per il successo
In principio c’era il cloud e la difficoltà di comprendere perché fosse così importante. Oggi succede lo stesso con l’Intelligenza Artificiale, di cui si fatica a comprendere la potenzialità. Il CEO di BEDIN Shop Systems Srl ci racconta la sua esperienza nell’azienda che ha fondato, specializzata in soluzioni di retail management. La sua idea è che le aziende potrebbero migliorare organizzazione e profitti se solo si fidassero un po’ di più della tecnologia.
In base alla sua esperienza, in che modo l’Intelligenza Artificiale e il cloud stanno cambiando il mondo del retail?
Quando un computer, tramite l’IA, può fare velocemente e a basso costo ciò che fino a pochi anni fa solo un umano poteva fare, non cambia solo il retail ma il mondo intero. Nata negli anni ’50, l’IA è esplosa solo recentemente soprattutto per merito del cloud, che mette a disposizione enormi volumi di dati e grandi capacità di calcolo a basso costo. Sono questi gli ingredienti necessari per fare delle predizioni rispondendo a domande come: “A quali prodotti può essere interessato uno specifico cliente oggi?”, “In quanti giorni si esauriranno le scorte di un determinato prodotto in questo negozio?” oppure “Quante persone sono entrate, e di queste, quanti maschi e femmine?”. Ma le predizioni veloci e a basso costo rivoluzioneranno qualunque settore. È quindi facile dedurre come l’Intelligenza Artificiale sia nel mondo retail una leva per il marketing e per una migliore organizzazione logistica e delle tempistiche. Un aumento dei dati a propria disposizione significa maggiori profitti e soddisfazione dei clienti.
Quanto l’IA sta penetrando nel business e nella cultura delle aziende anche di piccola dimensione?
Tutti dovrebbero informarsi senza preconcetti. I grandi salti tecnologici necessitano cambi di paradigma, visioni radicalmente nuove che richiedono esplorazione ed apprendimento, investimenti che inizialmente vengono affrontati dalle grandi aziende. Fortunatamente il cloud ha anche introdotto il concetto di servizio software di alta qualità e basso costo, facile da usare e senza investimenti iniziali e quindi a misura di piccole imprese. Il problema riguarda più l’apertura mentale che il budget. Per noi, come fornitori di servizi, i vantaggi sono molto chiari, così come è stato all’avvento del cloud. Ma l’IA è ancora una novità e i vantaggi non appaiono così immediati alle aziende.
Parliamo del mondo B2C: quanto è importante per un punto vendita condividere dati con facilità sia all’interno dell’azienda che all’esterno?
Internet, senza cui non ci sarebbe stato il cloud, ha velocizzato la collaborazione tra imprese e ne ha ridotto i costi. I rapporti con fornitori e clienti sono dei punti di frizione che consumano risorse. La vecchia informatica si curava più dei rapporti interni all’azienda che di quelli con l’esterno, tanto che potrebbe essere definita “introversa”. Il cloud computing ha reso popolari le API (Application Programming Interfaces) che consentono l’interoperabilità al di là del sistema operativo, dell’applicativo e della distanza. La sempre più indispensabile collaborazione con l’esterno diventa così veloce ed economica. Faccio degli esempi: un negozio ora può fare degli ordini che entrano automaticamente nei sistemi dei fornitori oppure far arrivare informazioni utili su promozioni ed eventi ad ogni cliente.
aKite è un software capace di rimuovere molte complessità per i negozi. Il segreto è quindi il cloud?
aKite è la nostra quinta generazione di software per la gestione dei negozi, indipendenti e in catena. È stato il primo cloud-native SaaS per il retail perché riprogettato da zero per sfruttare tutti i vantaggi di una moderna piattaforma di cloud computing. Uno dei pilastri del progetto è stata la ricerca della massima semplicità per chi opera nei punti vendita a partire da installazione, aggiornamenti e interfaccia. L’affidabilità ha fatto un salto avanti con la scelta di tenere nel punto vendita solo le tecnologie necessarie e spostando sul cloud tutto il resto: in questo modo si evitano interruzioni di servizio e quindi di vendita. La riprogettazione su PaaS (Platform as a Service) consente una gestione dei guasti senza interruzioni, una flessibilità di adattamento delle risorse al carico di lavoro e il mancato fermo delle l’attività durante gli aggiornamenti.
Come azienda, lavorate da oltre 10 anni nello sviluppo di questo software e l’esperienza vi ha portato ad introdurre l’Intelligenza Artificiale. Anche in questo caso il cloud ha avuto un ruolo fondamentale?
Prima del cloud, l’Intelligenza Artificiale era materia da scienziati. Il cloud, come dicevo, ha reso facilmente disponibili due ingredienti fondamentali: dati e potenza di calcolo; ma soprattutto ha trasformato l’IA in servizio pay-per-use.
In cosa consiste quindi la recente soluzione e quali sono i nuovi servizi che offrite?
aKite gestisce sia il Front che il Back Store dei negozi: in altre parole sia i punti cassa che la gestione delle statistiche, del magazzino, riordini a fornitori, ecc. Si tratta delle funzionalità classiche di un RMS (Retail Management System) che può essere integrato con ERP centrale per le catene medie o grandi. La novità di aKite è la semplicità a tutti i livelli e l’ottimo rapporto prezzo/prestazioni, ma soprattutto l’essere cloud-native. Con l’esplosione dell’IA sul cloud, è stato piuttosto naturale rimettermi a studiare le possibili integrazioni tra i nostri servizi e quelli “cognitivi”.
Ci racconti di alcuni progetti cliente in cui l’IA ha avuto un ruolo determinante.
Con la catena Excelsa di Bergamaschi & Vimercati SpA, che opera nel settore dei casalinghi con una quindicina di negozi in rapida espansione, abbiamo realizzato due progetti. Il primo sono le liste di raccomandazione, rese universalmente popolari da Amazon: ovvero chi compra il prodotto A di solito compra anche B e C. Per ora queste informazioni sono a disposizione delle commesse per consigliare acquisti aggiuntivi; il passo successivo sarà quello delle promozioni su misura per il singolo cliente. Il secondo progetto è un chat bot per l’auto registrazione dei clienti, da tablet in negozio, al programma fidelity senza la consegna di card (scomode per i clienti, specialmente per i negozi con frequenza di visita media o bassa) e conferma del consenso via mail per un’assoluta aderenza al GDPR. Anche questo è progettato per sviluppi futuri, come l’interazione vocale e la funzionalità di info-point. Non bisogna essere grandi aziende per attuare questi progetti; basta apertura mentale e voglia di osare.