60 anni di storia del ciclismo veneto
Nel 2012 ha festeggiato i suoi 60 anni: la Pinarello spa è azienda e famiglia storica di Treviso, ma riconosciuta internazionalmente, non solo grazie alle loro biciclette – innovative e di qualità – ma anche per i successi ottenuti in campo sportivo. I valori che da sempre caratterizzano i Pinarello sono sobrietà e schiettezza, ma anche uno sguardo sempre rivolto al ‘davanti’.
La Pinarello nasce alla fine degli anni ’40 da Giovanni, un giovane e ‘industrioso’ corridore di Catena di Villorba nel trevigiano. Lo sportivo quindicenne apprende i primi rudimenti come costruttore di bici nella ditta Paglianti e da suo cugino Alessandro, che fabbricava bici ancora dal 1922 in una piccola officina di paese. Giovanni con il fratello Carlo, con l’aiuto di pochi collaboratori, comincia a produrre bici da città. Inizialmente si tratta di una produzione artigianale, che non permette grandi numeri.
“La vita in quegli anni non è facile e la mia famiglia aveva sofferto, come molte altre, i disastri delle guerre mondiali. Mio padre, ottavo di 12 fratelli, nonostante tutto scopre fin da giovane la passione per le due ruote, e inizia a gareggiare a 17 anni. Mi racconta spesso che della famiglia era l’unico che mangiava bistecche per mantenersi in forze per le gare. È verso la fine degli anni ‘40 che decide di aprire un’attività assieme al fratello Carlo. Iniziano costruendo e vendendo bici da passeggio anche se con forma sportiva. Quelle da corsa ci sono ma sono ancora per pochi. Una nicchia diciamo.
I telai grezzi dei modelli cittadini vengono costruiti all’interno dell´officina, mentre quelli da corsa derivano prevalentemente da esperti costruttori esterni. I pezzi vengono verniciati ed assemblati in un vecchio magazzino nella casa di famiglia fuori Treviso”, è Fausto Pinarello, figlio di Giovanni e attuale AD della ditta a raccontarci la storia di famiglia. Lui è il primo dei figli ad aver cominciato a lavorare con il padre a 17 anni.
È nel ’52 che arriva la giusta occasione che permette a Giovanni di potenziare l’attività. Infatti, lo sportivo trevigiano, dovendo rinunciare a correre al Giro d´Italia per lasciare il posto all´emergente Pasqualino Fornara, viene ripagato dalla Bottecchia – società per cui correva come professionista – con 100.000 lire. “Per quei tempi si trattava di una bella somma. Così mio padre avvia il primo negozio a Treviso, prendendo in affitto un locale che trasforma in bottega e dove posiziona i prodotti. E vende principalmente bici Pinarello. La gente nella provincia ci conosceva come famiglia e attraverso il passaparola si faceva circolare il nome della famiglia e dell’azienda che veniva riconosciuta per essere fatta da buoni costruttori di bici”, ci dice sempre Fausto.
E quella bottega artigianale diventa in poco tempo uno dei negozi più importanti della provincia. Nel periodo del boom economico del dopoguerra, anche il nome della casa trevigiana comincia ad acquisire notorietà nel campo delle due ruote. Si allarga il giro d’azione anche alle bici da corsa. “Siamo stati i primi ad entrare nel mondo delle sponsorizzazioni, inizialmente affiancando le piccole squadre che si trovano in provincia. La prima che partecipa ad una gara nazionale con bici Pinarello è la società Padovani, nel 1957” ricorda Fausto. Nel 1960 viene sponsorizzata la prima squadra professionistica: è la società Mainetti, che annovera tra i suoi atleti alcuni campioni dell´epoca, mentre il primo grande successo a livello professionistico è del 1966 con la vittoria al Tour de l´Avenir in Francia, per merito di Guido de Rosso. Successivamente, gli abbinamenti con altre squadre professionistiche fanno conoscere la Pinarello in tutto il mondo. È a partire dagli inizi degli anni ’70 che si può parlare di realtà aziendale con una decina di operai e l’ampliamento del negozio. E con la prima vittoria al Giro d´Italia nel 1975 con Fausto Bertoglio della squadra Jolly Ceramica l’azienda segna un’altra tappa di crescita, che prosegue nel decennio successivo portando con sè anche l’accordo di sponsorizzazione dell’80 con la Inoxpran, azienda leader nel settore dell´acciaio, che rileva in parte il gruppo sportivo del team Jolly, iniziando la stagione con corridori promettenti come il capitano Giovanni Battaglin. La squadra si aggiudica corse a livello internazionale, mentre nel 1981 tra i successi spicca la doppietta Vuelta di Spagna e Giro d´Italia dello stesso Battaglin, nell’84 l’americano Alexi Grewal vince la medaglia d´oro ai Giochi Olimpici di Los Angeles nella prova su strada con una Pinarello.